di Augusto Mattioli
SIENA. Tre palii nel 2008? Può darsi che le contrade dicano di sì alla proposta del sindaco Cenni. Ma le “paliate” il prossimo anno saranno comunque molte di più. Non solo nel tufo di piazza del Campo. C’è il palio, più o meno ad aprile, delle nomine nel consiglio d’amministrazione della Banca Montepaschi. Con la certa (ma è meglio aggiungere un "quasi", non si sa mai) conferma di Giuseppe Mussari alla presidenza. Ci saranno le elezioni all’Amministrazione provinciale e le elezioni in gran parte dei comuni del senese. Ci sarà, qualche mese dopo, ad agosto, il palio delle nomine alla fondazione Montepaschi. E sullo sfondo (nel 2011: sembra lontano ma c’è già chi si prepara), anche il palio per il sindaco del Comune di Siena. Un posto da cui si controlla molto del potere senese, che passa per il Monte dei Paschi, banca o fondazione che sia.
Stando ai si dice, forse sparsi ad arte, Gabriello Mancini, potrebbe essere confermato alla guida della Fondazione. C’è chi nota un certo suo attivismo in questi ultimi tempi, condito anche da interventi abbastanza pepati su come impiegare gli utili. "La Fondazione non è un bancomat", ha detto qualche settimana fa. E, in occasione della presentazione di un macchinario sanitario alle Scotte, ha sottolineato che le sedie e i tavolini ognuno se li deve comprare per conto proprio. Perché la Fondazione vuole investimenti veri e non supportare le spese correnti. Ma c’è un ma. Bisognerà vedere come verrà interpretato il limite dei due mandati. Mancini è stato nella deputazione della Fondazione al tempo della presidenza Mussari e ha fatti altri quattro anni come presidente,
Mancini comunque, non sembrerebbe destinato a fare il sindaco di San Gimignano, come era stato ventilato più o meno seriamente qualche settimana fa, o il presidente della Provincia al posto dell’uscente Fabio Ceccherini. A cui potrebbe subentrare invece Simone Bezzini, attuale segretario provinciale del partito democratico, che potrebbe essere rilevato da Elisa Meloni, responsabile degli enti locali, in pole position, che non esclude l’ipotesi. Ma su questa presidenza bisognerà vedere come si svilupperà il dibattito all’interno del Partito Democratico. Sembra che per quel posto corrano in tanti. E se saranno fatte le primarie c’è da vedere una gran ressa. Tra gli altri, si fanno anche i nomi dell’assessore alle attività economiche, Mauro Mariotti, già segretario provinciale della Cgil, e dell’assessore al sociale Fiorenza Anatrini, da molti anni in politica. E – "last but not least" – si presenta anche Luca Ceccobao, a fine mandato come sindaco di Chiusi e non più rieleggibile. Che, in caso disuccesso, dovrà lasciare anche la deputazione e la presidenza del Circondario Valdichiana.
La tornata di nomine sia alla banca sia alla Fondazione interesserà molte persone. Il che farà entrare in fibrillazione sia la parte politica che fa riferimento al Pd, in particolare, sia il centro destra, che ovviamente vuole qualche strapuntino o anche qualcosa di più. Mentre potrebbe essere falcidiata quella già poca rappresentanza dei partiti della sinistra scomparsi dal parlamento.
Le nomine per il cda della banca comunque le farà, per la parte che la riguarda l’attuale deputazione amministratrice, mentre per la nuova deputazione generale sarà compito del sindaco Cenni e del futuro presidente della Provincia che complessivamente nomineranno tredici dei sedici deputati. Una bella arma in mano soprattutto per Maurizio Cenni, che lascerà il suo incarico di sindaco essendo al suo secondo mandato, nei riguadi chi non sembra ben disposto nei suoi confronti. Come il deputato Franco Ceccuzzi, responsabile cittadino del partito democratico, che starebbe lavorando, fin da ora, per creare le condizioni per una sua candidatura a primo cittadino di Siena, grazie alla sua stretta alleanza con Alberto Monaci. Ceccuzzi, se sarà designato, dovrà fare i conti con l’opposizione di un centrodestra – così dicono alcuni degli esponenti – che vuol presentare un candidato, non si sa se di Siena o proveniente da fuori, che questa volta sarà molto determinato e "di peso".
Il centrodestra è rimasto molto scottato dalle passate elezioni comunali nelle quali, a parole, si sosteneva Alessandro Manganelli, ma nei fatti Pier Luigi Piccini, capo delle liste civiche. Certo poi bisognerà vedere poi come nascerà il Pdl, il nuovo partito del centrodestra. Per il momento si avvertono tra i senesi – sia di Forza Italia sia di Alleanza Nazionale – molti malumori, perché tutto sembra calare dall’alto. In particolare, dalle parti di An, partito comunque strutturato e presente davvero nel territorio, mentre Forza italia appare solo una macchina che si mette in moto tra la gente solo per le elezioni. Un centrodestra che vuol risalire la china a Siena e riprendersi quei voti che ha perduto a vantaggio delle liste civiche guidate da Piccini, che oggi guarda alla Rosa Bianca di Tabacci. Liste civiche che potrebbero ancora presentarsi con un progetto.
E la prossima volta diremo della Regione, dove ci sono in lizza nomi di grande futuro. O passato.