di Mauro Aurigi
SIENA. Unico momento “emozionante” dell’assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi, convocata per approvare l’incorporazione della Banca Agricola Mantovana (BAM), è stato l’intervento del mantovano on.le Fava (Lega Nord), calato dal nord fino a Siena, spinto dalla preoccupazione che Mantova avesse a rimetterci.
Non poteva essere più intempestivo e fuori luogo. Se proprio voleva, avrebbe dovuto preoccuparsi della cosa nel 2000 quando gli azionisti della BAM vendettero le loro azioni al Monte (ci fu allora a Mantova chi protestò, ma non mi risulta che si chiamasse Fava). E’ allora e agli azionisti mantovani che andava agitato il problema degli interessi di Mantova da difendere, non ora e soprattutto non al Monte.
Perché il Monte ha già dato, e generosamente: pagò, secondo me sconsideratamente, quelle azioni ben più del loro valore contabile. Insomma a Mantova allora arrivarono qualcosa come 3000 miliardi di lire che prima non c’erano, mentre non uscì nulla, visto che la BAM e tutti i suoi sportelli restarono esattamente dov’erano. Oltretutto la gestione restò per altri 5 anni ancora nelle mani dei vecchi amministratori, i vecchi banchieri della BAM, massimi beneficiari di quella incredibile abbuffata.
Cosa ne abbiano fatto a Mantova di quei 3000 miliardi non è dato sapere con certezza: trattandosi di banchieri risulta facile supporre che con essi abbiano rimpizzato il capitale di altre banche locali, anzi gira voce, ma il fatto resta dubbio, (controlli, on.le Fava!) che abbiano approfittato di quella manna insperata per fondare un’altra banca locale.
Insomma la grassa Mantova si è beccata 3000 miliardi di soldi nostri, e si è vista ampliata di altrettanto la disponibilità bancaria. Gratis et amore Dei. E lei, onorevole, si lamenta? Cosa volete ancora?
On.le Fava, lei non poteva essere più incongruo: doveva venire a Siena per ringraziare il Monte e soprattutto i suoi amministratori di allora, per tanta generosità, non per pretendere garanzie. Anzi le voglio dire di più. Il Nord, checché ne dica la Lega, ha parassitato il sud da subito, non appena fatta l’unità d’Italia, unità voluta dal Nord, cosa che alla Lega fate finta di non sapere, non dal Sud che anzi impugnò le armi per scongiurarla (ma voi, duri!). Così i depositi dei ricchissimi banchi meridionali furono impiegati al Nord per finanziarne l’industrializzazione (non lo dico io: c’è tutta una letteratura in proposito): è soprattutto con i soldi dei Meridionali che è stata accumulata l’attuale ricchezza del nord.
Ora, per un processo che non sto a spiegarle, Siena, che è stata per mille anni la più meridionale delle città settentrionali, è precipitata al sud diventando la più settentrionale delle città meridionali. Non vorremmo (e ieri lei sembrava volesse mettere le mani avanti) che abbiate intenzione di riservarci, ora che siete nuovamente e saldamente al governo, lo stesso trattamento che 150 anni fa fu riservato ai Meridionali.
Dobbiamo cominciare a preoccuparci?