Il candidato di Lcs commenta l'intervista rilasciata da Franco Ceccuzzi a La Repubblica di Firenze
SIENA. “Ho letto che il candidato sindaco del PD ha dichiarato la volontà di dimettersi da deputato qualora dovesse vincere le elezioni, lasciando il posto alla pisana Tea Albini. Siena perderebbe così il suo rappresentante in Parlamento, come lo stesso Onorevole ama definirsi, ma lui non rischia di rimanere senza un incarico. Sebbene non previsto dalla carta etica del PD, sarebbe certamente stata prova di sensibilità, dimettersi dal Parlamento al momento della candidatura a sindaco, affidando il proprio futuro politico agli elettori senesi, ma un funzionario di partito deve pur pensare alla pensione. Il rinvio delle dimissioni gli consente inoltre di rinviare la verifica su quanto ha fatto come deputato in questi anni e non possiamo quindi che misurarlo per gli intenti futuri che ora dichiara”. Queste le parole del candidato nella lista delle Lcs, Filippo Carlucci a commento della recente intervista rilasciata dal candidato sindaco del centrosinistra per le prossime amministrative a Siena, Franco Ceccuzzi, a La Repubblica Firenze.
“L’auditorium di Avar Aalto, progetto voluto da qualche architetto senese, è ormai obsoleto ed é diventato un mito, come la Diana – prosegue Carlucci – tale resterà, visto che nessuno ha le risorse per realizzarlo e che la sua ubicazione non é corretta dal punto di vista urbanistico. L’urbanistica non é il forte del candidato del PD e lo testimonia la grande confusione manifestata sugli indirizzi urbanistici, prima avvalorando e spingendo Cenni a sviluppare la città verso sud anche costruendo il nuovo stadio ad Isola d’Arbia, con la maggioranza che ha autorizzato milioni di euro di spese. Poi l’improvvisa conversione e la virata verso nord, come bere un bicchiere d’acqua. Ma questa confusione amministrativa chi la pagherà?”.
“Fra gli argomenti “confusi” dell’onorevole un posto di rilievo lo occupa anche la Fondazione. “Quando tornerà redditiva avremo le risorse” ha detto ispirato, ma è scioccante scoprire che il suo “quando” dura vent’anni. Pur avendo tutto il tempo per riparlarne, Ceccuzzi potrebbe almeno scusarsi per essere stato proprio lui a volere la nomina delle persone che hanno procurato questo disastro – incalza l’esponente delle Lcs – Oppure potrebbe confessare che il mantenimento del 50% delle azioni MPS in mano alla Fondazione gli sta a cuore soprattutto per non alterare i poteri di nomina. E sarebbe forse troppo rimproverarlo per non aver ammesso che la Fondazione, anche per sua responsabilità, é passata dalla ricchezza ai debiti e che questo aumento di capitale non è sufficiente a rilanciare la Banca? Va detto anche, peró, che serve ben altro della sua scarsa conoscenza amministrativa per rilanciare un territorio indebolito come quello senese. E “saper amministrare” è ancor più indispensabile in presenza di scarse risorse, ma il candidato del PD non é certo abituato a queste situazioni”.
“Non possiamo permettere che tutto ció continui – conclude Carlucci – quelli che hanno sbagliato vadano subito a casa insieme a chi, come lui, ha gestito il potere in tutti questi anni ed al loro posto si mettano, nelle varie responsabilità, uomini e donne in possesso di specifiche competenze. Quasi una rivoluzione, per Siena”.