Dichiarazioni di Simi e Perduca dopo le visite a Ranza e Santo Spirito
SIENA. Il senatore Radicale Marco Perduca e Giulia Simi, presidente del comitato di Radicali Italiani, a seguito delle visite ispettive dei carceri di Ranza e Siena, sono in sciopero della fame e della sete per chiedere una convocazione straordinaria del parlamento per affrontare il tema della giustizia, partendo da un’aministia e indulto per una riforma della giustizia in tutti i suoi aspetti.
“Grave la sovrappopolazione al carcere di Ranza, 403 presenti su 238 posti regolamentari, ma ancora più grave che da anni, sebbene segnalato da diverse interrogazioni parlamentari e dalla stessa amministrazione di San Gimignano, il totale disinteresse dell’Amministrazione centrale circa la mancanza di allacciamento all’acquedotto cittadino. Oltre al doppio dei detenuti la struttura ospita anche una quarantina di agenti accasermati e che la mensa di tutti i dipendenti. La struttura, seppur lontana da centri abitati e mal servita dai mezzi pubblici, sarebbe anche di qualità, ma non è tarata per sopportare il doppio delle presenze come oggi, disagio che peggiora data la mancanza di circa il 40% dell’organico previsto per la polizia penitenziaria e che rallenta l’amministrazione quotidiana del carcere con ripercussioni qualitative per detenuti e agenti.
Il carcere di Santo Spirito è in una struttura del tutto inadeguata al compito assegnato, a seguito di un calo di arresti recenti e qualche scarcerazione, oggi c’erano solo 5 detenuti in più dei 65 previsti. Semplicemente vergognosi i servizi igienici delle celle – cessi alla turca incastrati sotto il lavandino – e più in generale gli spazi angusti non possono esser mantenuti perché non vi son fondi a disposizione. Solo il clima di umanità che si è venuto a creare tra agenti e detenuti riesce a far tenere sotto controllo, e addirittura a creare opportunità di convivio, in un luogo del tutto inattrezzato per il recupero dei detenuti. Occore che l’Amministrazione valuti attentamente caso per caso queste gravi mancanze in Toscana e faccia tesoro della grande professionalità della Polizia Penitenziaria e della pazienza dei direttori, ormai cronicamente sotto organico e senza risposte per le loro future sorti”.
Il direttore del Carcere di Siene, assieme ai colleghi di Empoli, Grosseto e Livorno, ha aderito allo sciopero totale di fame e sete di Pannella.