SIENA. Due interrogazioni concernenti la salvaguardia di opere d’arte senesi sono state presentate dai consiglieri comunali Marco Falorni, Massimo Bianchini e Andrea Corsi: una di esse riguarda la salvaguardia di numerose opere d’arte del ‘600 senese provenienti dalla Pinacoteca Nazionale, e l’altra concerne la salvaguardia delle opere d’arte di proprietà della Banca MPS presenti nella città di Siena.
La prima interrogazione di Falorni, Bianchini e Corsi, dunque, tratta il tema delle opere spostate dalla Pinacoteca. Eccone il testo.
Premesso che da notizie di stampa si è appreso che quasi una sessantina di preziose opere d’arte del ‘600 senese, quasi tutti dipinti più alcune sculture, sono state trasferite dai locali della Pinacoteca Nazionale al palazzo della Soprintendenza per i beni storici e artistici in via del Capitano, in locali che ospitano uffici amministrativi; CHIEDIAMO al sindaco: come si giustifica che un patrimonio d’arte così prezioso sia stato trasferito da un museo aperto al pubblico in locali normalmente preclusi alla pubblica fruizione; se delle suddette opere d’arte trasferite del ‘600 senese è stato redatto un inventario, e se il Comune di Siena ne è in possesso; se le opere, nella nuova collocazione, godono di un adeguato sistema di sicurezza, per quanto riguarda impianti anti-incendio, impianti d’allarme anti-furto, climatizzazione e corretta distanza dai punti-calore, corretta esposizione rispetto ai punti-luce; se il sindaco ha parlato di questo sorprendente trasferimento con il Soprintendente e con il ministro per i Beni culturali; se il citato trasferimento è coerente con il titolo di capitale italiana della cultura, assegnato a Siena per l’anno 2015.
La seconda interrogazione verte sulle opere di proprietà del MPS. Ecco il testo depositato da Falorni, Bianchini e Corsi.
Premesso che da insistenti notizie di stampa si apprende della possibilità che nel capitale azionario della Banca MPS entrino nuovi soci, anche stranieri, e dei rischi finanche di trasferimento della direzione generale in una sede diversa da Siena; che un fatto così esiziale, ove accadesse davvero, insieme ad altri e più gravi problemi, comporterebbe anche il rischio di perdita, per la città, delle tante e preziose opere d’arte di proprietà della Banca MPS ora conservate presso la direzione generale e comunque nel territorio comunale; che quanto avvenuto recentemente, in proposito, presso una banca di Prato, dovrebbe essere di monito, fin troppo esemplificativo; CHIEDIAMO al sindaco che cosa intende fare affinché le opere d’arte di proprietà della Banca MPS restino in ogni caso a Siena.