Rosso, Lega e Pietra Serena contestano l'uso della piazza, i costi elevati e la maleducazione della gente
SIENA. Lorenzo Rosso, esponente e consigliere del PDL, esprime tutta la contrarietà al concerto di Capodanno: “E’ veramente giunto il momento di dire basta a questa fallimentare esperienza dei concerti di fine anno in Piazza del Campo. La città, per colpa delle politiche miopi della maggioranza di sinistra che hanno determinato l’allontanamento dei senesi dal centro della città in cui sono nati, è tutto l’anno difficilmente raggiungibile, se non a caro prezzo-parcheggi e poi viene “regalata” ad una invasione per concerti di fine anno di basso livello ad orde che non hanno, in larga parte, nessun rispetto per la città che li ospita. La città è stata presa d’assalto da bande di giovinastri che hanno orinato in ogni portone, in ogni vicolo ed in ogni muro disponibile del centro città, spesso arrivati con buste di plastica con panini e birre portati da casa, non incidendo dunque neppure su di un beneficio per il commercio. Parcheggi gratutiti per questa notte -quando la Siena Parcheggi avrebbe potuto far cassa almeno per i non residenti che li fa pagare anche il giorno del Palio- quando tra qualche giorno le tariffe, già salate, saranno ritoccate verso l’alto”.
Sulla stessa falsariga la Lega, che sottolinea che “la Piazza del Campo non è adatta per concerti di massa e di musica moderna come quelli di Capodanno o di fine agosto. Quanto è avvenuto nella notte di San Silvestro ne è una dimostrazione: razzi e fuochi che venivano sparati un po’ ovunque, con grave pericolo per l’incolumità dei nostri concittadini, vie del Centro erano piene di immondizia e chi ha pagato la pulizia della strada? I senesi residenti o chi è venuto da fuori, magari anche da fuori Regione, solamente dalle 22 del 31 alle 6 del 1 gennaio a “vivere civilmente” la nostra Città, senza portare alcun pernottamento, cena nei ristoranti o nelle trattorie, ricchezza alla Città, che ha dovuto sostenere ogni tipo onere? E’ veramente strano che in tempi di crisi come questi, in tempi di rincari delle tariffe, come quelle delle mense scolastiche, per gli abbonamenti alla Siena Parcheggi o per gli scuolabus, la Città non si faccia mai mancare ciò che è inutile, a cominciare appunto dal concerto di fine anno in Piazza. Se ad usufruirne, poi, non sono i Senesi, ai nostri Amministratori poco importa… tanto paga sempre pantalone, il contribuente e Babbo Monte!”
Infine, anche Pietra Serena dice la sua: “L’unica cosa che possiamo comprendere è l’entusiasmo di parte dei giovani, che hanno la possibilità, almeno per un giorno, di divertirsi con qualcosa di diverso in una Città che, anche nel campo culturale e musicale, è da anni assolutamente immobile e improduttiva. Proprio su questo immobilismo, su questa cronica assenza di progetti credibili e sulla spasmodica ricerca di “effetti speciali”, è basata la critica all’attuale amministrazione, e la nostra proposta per una Siena che sappia tornare ad essere protagonista nei vari settori sociali ed economici, culturali e produttivi; un protagonismo positivo sul quale impostare un progetto cittadino a lunga scadenza, e non un’illusione che duri lo spazio di un giorno. Abbiamo infatti più volte suggerito di non concentrare ingenti somme di denaro per eventi di esigua durata e di sproporzionato impatto, come il Capodanno in Piazza, ma destinarle ad iniziative più appropriate e distribuite in tutto l’anno, soprattutto nel periodo invernale, ritenendo opportuna questa strategia per sostenere concretamente le attività turistiche e commerciali del nostro territorio. Non si può vendere come successo della Città la fugace invasione di “forestieri” che, attirati anche dalla gratuità dell’evento, calano a Siena tenendo talvolta anche comportamenti poco educati e non sempre civili, che finiscono per arrecare ai residenti e alla Città pesanti disagi di vario tipo; ancora una volta sembrano essere ignorate le esigenze dei cittadini, i loro diritti alla vivibilità e la sicurezza dei nostri monumenti. Non siamo certo contro ad eventi di questo tipo, ma non condividiamo gli esagerati costi, considerata l’acclarata carenza di risorse economiche e il conseguente particolare momento di crisi che attanaglia le famiglie del territorio, e soprattutto l’ubicazione e la concentrazione di questi raduni, così impattanti, in luoghi delicati come Piazza Il Campo; più condivisibile la scelta di altre città che con accortezza e lungimiranza hanno dislocato gli eventi in più siti, anche periferici.
Condividiamo quindi gran parte delle considerazioni di Rosso e della Lega Nord, che elencano una serie di problematiche, non di poco conto, sulle quali i nostri amministratori, forse abbagliati dal lampo di questo effimero ”effetto speciale”, sembrano non avere, ancora una volta, le idee molto chiare”.