La crisi dell'ateneo, i precari e le responsabilità
di Augusto Mattioli
SIENA. “La crisi dell’ateneo non devono pagarla quelli che non l’hanno determinata”. Questa mattina Alessandro Cannamela, coordinatore provinciale di Sel è intervenuto sulla situazione dell’Università di Siena.
“La prossima settimana ci sarà il laboratorio programmatico 2016 e vogliamo dare un contributo al dibattito sull’ateneo che per il nostro territorio è una risorsa” – ha detto in conferenza stampa -. Certo occorre capire anche quali sono le responsabilità passate ma bisogna anche guardare al futuro. La cattiva gestione delle passate amministrazioni impone una riflessione seria a tutti e occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Chi doveva controllare non lo ha fatto, pubblico compreso. Ma bisogna tenere presente anche il governo ha tagliato il finanziamento pubblico e tutte università in modo indecoroso puntando allo smantellamento del sistema pubblico”. Per il segretario di Sinistra e ecologia e libertà il piano di risanamento Unisi 2015 presentato dal rettore Angelo Riccaboni e dal direttore amministrativo Ines Fabbro “ è estremamente più serio e credibile di quelli che lo hanno preceduto, però mi pare che alcune cifre, derivanti dai prepensionamenti siano augurabili ma difficili da realizzare”.
Cannamela guarda con preoccupazione soprattutto ai precari dell’ateneo. “I precari sono persone che hanno visto cancellare il proprio futuro con un tratto di penna. C’è il rischio che i tagli e la crisi determinino un circolo vizioso che distruggerebbe il nesso tra didattica e ricerca, unico collegamento in grado di salvaguardare la qualità dell’ateneo”. Una qualità che per Cannamela occorre tutelare “di fronte ai necessari tagli che abbattono i finanziamenti ai dottorati e di fronte all’applicazione della riforma Gelmini che costringe ad un riordino forzato dei corsi di laurea”.