Comunicato stampa e appello al voto del 7 giugno
SIENA. Quando si sta per chiudere una campagna elettorale si fanno appelli generali all’elettorato per cercare di raccogliere più voti possibili. Io scelgo invece di rivolgermi a tre elettori che conosco personalmente, e che sono rappresentativi di storie diverse ma molto significative.
Il primo è Italo Giovani. La sua vita è un intreccio tra passione politica e impegno professionale. Da tecnico della Olivetti ha vissuto tutta la fase della crescita di questa Azienda che fu eccellente nel panorama internazionale, dalle prime macchine calcolatrici meccaniche al primo personal computer. Poi la delusione per l’abbandono di un campo che sarebbe stato coperto da grandi operatori americani o dell’oriente. Contemporaneamente Italo è stato militante comunista: nella Sezione di Taverne d’Arbia, in quella di Ravacciano ed in quella di S. Miniato. Qui è stato anche presidente della Circoscrizione e poi, una volta che queste sono state sciolte, presidente del Comitato spontaneo nato tra i cittadini per assicurare una vera partecipazione delle gente alla cosa pubblica. Ora voglio chiedere a Italo: ma possibile che tu non ti renda conto che del partito in cui hai tanto a lungo militato non c’è rimasto più nulla? Che il PD, sia a livello nazionale che locale, non rappresenta più alcuno dei valori della sinistra a cui hai dedicato la tua vita? Se decidi di votare per me quale candidato a Sindaco non tradisci nessuno: sei tu che sei stato tradito da chi ha stravolto una storia e degli ideali ben forti e radicati nella nostra città. A sinistra c’è ancora futuro, non dove i valori della sinistra sono stati stracciati.
Il secondo è Mauro Aurigi. Giovanissimo venne assunto al Monte dei Paschi, e venne mandato a Bari, dove – come dice lui – la sua prima occupazione fu di attaccare francobolli. Poi in banca ha fatto un’eccellente carriera. Quando andò a Botteghe Oscure a dire che si poteva agire per fare una diversa politica bancaria, trovo un d’Alema padre che gli disse invece che i comunisti di Siena erano incapaci ad usare tutto il potere che gli derivava dall’essere in posti importanti nella Deputazione di allora, e ne rimase fortemente deluso. Quanto uscì la legge Amato che trasformava gli istituti di credito diritto pubblico in società per azioni si batte ferocemente contro questa deriva, costituendo anche l’associazione “Quelli di Montaperti”. Poi si è battuto in Consiglio Comunale, spesso insieme con Ernesto Campanini, per introdurre forme di dirette di partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Nel movimento cinque stelle si distinse per essere un accanito sostenitore dei referendum popolari. Lo stesso movimento 5 stelle gli ha impedito di ricandidarsi alle elezioni perché un gestione proprietaria e privatistica del simbolo non ha autorizzato la presentazione della lista alle elezioni. Mauro, a chi può andare il tuo voto se non a me che tra i candidati sindaco sono quello che sicuramente ti è stato più vicino – dal punto di vista delle posizioni politiche – in questi anni?
Il terzo è Maurizio Montigiani. Io l’ho conosciuto quando, insieme ad un gruppo animato da grande volontà di riscattare le sorti del Monte dei Paschi, abbiamo costituito l’associazione dei Piccoli Azionisti per il Buongoverno del Monte dei Paschi. Il contributo di Maurizio è stato prezioso. Ha portato notizie e informazioni che sono state utilissime negli interventi nelle assemblee della banca, nelle prese di posizione politiche e persino nelle aule di tribunale. Ma questo attivismo non piacque ai vertici della Lega Nord, tanto che un paio di anni fa, insieme ad altri dirigenti locali, venisti espulsi da quel partito. Io non so se si volevano tenere coperte certe pentole. Fatto sta che anche il successivo commissariamento della Lega di Siena è finito con una nuova espulsione degli stessi commissari. Oggi, in appoggio a De Mossi, c’è una caricatura della Lega senese, con praticamente nessuno dei suoi dirigenti storici. Allora, in coerenza con i valori per cui abbiamo combattuto insieme, perché non votare me quale candidato a sindaco?
Non chiedo una risposta. Mi aspetto solo un riflessione, da voi e da tutti quelli che hanno storie analoghe, perché questa volta è possibile portare una sinistra vera al governo della città.
Alessandro Vigni