Il presidente della delegazione senese di Confindustria Toscana Sud lancia un appello alla Regione durante la prima assemblea generale
SIENA. «Siamo orgogliosi di essere stati i primi a portare avanti una fusione territoriale, nella terra dei campanili per eccellenza; adesso è necessario che altri soggetti, e penso in primis alle Camere di Commercio, mettano in atto lo stesso percorso». Con queste parole Paolo Campinoti, presidente della delegazione senese di Confindustria Toscana Sud, commenta l’assemblea generale dell’associazione degli industriali che si è svolta questo pomeriggio, la prima dopo la fusione delle associazioni di Siena, Arezzo e Grosseto.
«Il nostro – aggiunge Campinoti – è stato un piccolo passo ma necessario: bisogna andare nella direzione intrapresa, per creare una Toscana più forte in cui nessun soggetto resti isolato. L’impegno di tutti, anche della politica, deve essere adottare una visione strategica unitaria che metta da parte l’ottica provinciale e campanilistica: solo così possiamo fare il salto di qualità».
Quello di Campinoti, dunque, è un vero e proprio appello alle istituzioni regionali, affinché mettano in atto «un’operazione di stimolo e di facilitazione per far sì che tutti i soggetti del territorio siano in condizione di realizzare le fusioni in modo più rapido ed efficace»; in questo modo, aggiunge il presidente di Confindustria Toscana Sud, «avremmo strutture più efficienti, una visione di insieme e la capacità di adottare strategie comuni».
Confindustria Toscana Sud rappresenta, oggi, oltre 1500 aziende che danno lavoro e reddito a oltre 40mila collaboratori e contribuiscono alla crescita di un territorio pari ad oltre metà della regione. Ha un tessuto industriale vario e diversificato, con molte eccellenze e diversi distretti d’importanza nazionale che hanno ancora forti potenziali di crescita. Con oltre ventuno miliardi di euro Arezzo Grosseto e Siena contribuiscono per oltre il 20% al Prodotto interno lordo regionale e al valore aggiunto industriale e dei servizi, quasi al 23% delle costruzioni.Toscana Sud contribuisce, inoltre, all’export regionale per oltre il 25%, con circa 8 miliardi di euro ed una crescita, rispetto al 2013, del 6,3% al netto dell’andamento negativo del settore orafo. Determinante, in questo settore, il ruolo trainante ricoperto dalle delegazione senese (che coinvolge 400 aziende e circa 13500 operatori): in primis il vino del Chianti (che nel 2014 ha fatto segnare un +25,9%), seguito da vicino dal settore farmaceutico (+20,6%), e dal comparto dei mobili di Poggibonsi e Sinalunga (+20,7%).