SIENA. “Gli ingenti danni all’agricoltura provocati dall’ondata di maltempo che sta investendo anche la nostra provincia ci mostrano in tutta la sua gravità le conseguenze dei tagli al Fondo di solidarietà nazionale e l’inconsistenza della politica del governo per il settore agricolo”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico, guarda con preoccupazione alle devastazioni che le acque stanno portando sui campi di cereali della Valdichiana e della Valdarbia e per quelli di grano in Valdorcia, così come sta avvenendo in tante altre aree del Paese. “La Cia – commenta Cenni – stamani ha parlato di circa 200 milioni di euro di danni causati dal maltempo in Italia. Questi numeri devono farci riflettere sullo stretto legame tra agricoltura e cambiamenti climatici. Oggi parliamo di esondazioni e smottamenti, in anni recenti abbiamo affrontato una siccità dalle conseguenze devastanti per il comparto agricolo. Questi problemi devono essere affrontati, ma il governo nazionale continua a mostrare un’attenzione insufficiente all’agricoltura e alla tutela dell’ambiente – lo hanno dimostrato le scelte tesi ad eliminare i contributi al risparmio energetico – considerandoli settori da cui attingere risorse piuttosto che da sostenere”. “Il decreto legge 171 presentato dal governo – prosegue la deputata del Partito democratico – avrebbe dovuto contenere, come si legge anche nel titolo ambizioso che gli è stato dato, misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare. In realtà ci troviamo di fronte a un provvedimento di fatto vuoto, sia dal punto di vista delle proposte che, probabilmente, sul piano della copertura finanziaria. Dei 220 milioni destinati al Fondo di solidarietà, ne saranno stanziati 65 e questo non per iniziativa del governo, ma solo grazie all’approvazione di alcuni emendamenti in Senato. Il decreto legge 171 non contiene misure sulla compensazione, almeno parziale, delle risorse sottratte al settore con il decreto Ici e la Finanziaria, né proposte di iniziative tese a garantire il credito alle imprese agricole in difficoltà. Non contiene, infine, nessun riferimento agli interventi in grado di incentivare il rafforzamento delle imprese e la costruzione di filiere”.
“Con il taglio del Fondo di solidarietà nazionale – chiude Susanna Cenni – oggi mancherà uno strumento che, proprio in casi di avversità atmosferiche eccezionali come quelle di questi giorni, dovrebbe venire in aiuto degli agricoltori per far fronte alle situazioni di emergenza, anche attraverso una copertura assicurativa agevolata dei rischi”.