
La replica è a firma di Anna Maria Giorli, capolista della Lega Nord Toscana nel listino provinciale senese per le prossime elezioni Regionali.
"Il segretario del Pd locale dimentica che i sindacati hanno sempre rifiutato gli aiuti della Lega Nord. Panci dimentica le ingiustizie perpetrate a danno dei cassaintegrati. Dimentica che i lavoratori sono stati posti in Cigs con un telegramma, senza alcuna comunicazione orale dell’Azienda e dei sindacati – scrive in una nota la segreteria provinciale della Lega Nord – Sono stati posti in Cigs lavoratori con un’intera famiglia a carico, lavoratori con 30 anni di servizio alle spalle, facendo mantenere il lavoro, senza niente togliere, a giovani che vivono in famiglia e non hanno bocche da sfamare. Sui metodi di scelta per la Cigs, non è stato seguito alcun criterio sociale. Sono stati cassaintegrati lavoratori di alcuni reparti, spostando in questi lavoratori provenienti da altri. E ricordiamoci che gli esponenti di spicco della Cgil, che si sono avvicendati in questi ultimi anni, hanno fatto tutti carriera: da semplici operai sono stati spostati a mansioni d’ufficio, di coordinamento e persino dirigenziali! Tutto ciò è passato sotto il silenzio dei partiti di sinistra, e solo la Lega Nord ha denunciato la situazione attraverso la stampa, i banchini, organizzando riunioni coi lavoratori che hanno denunciato la situazione. Perché invece di polemizzare inutilmente , Panci non inizia a prendere a cuore sul serio le sorti degli operai? Inoltre, sui rifiuti dei sindacati nei confronti degli aiuti della Lega Nord, basterebbe pensare all’ultimo incontro col senatore Massimo Garavaglia, o a quello di giugno con l’onorevole Massimo Polledri, al quale non hanno volutamente dato alcun seguito evidentemente per mere ragioni politiche. Ma i sindacati, è bene ricordarlo, hanno firmato accordi discriminatori per il personale della Calp. La verità è che l’unico partito dei lavoratori non è quello erede del Pci, bensì è la Lega Nord".
“E a proposito del senatore Garavaglia – spiega Anna Maria Giorli – ai primi di febbraio ha ascoltato con estrema attenzione i vari interventi delle Rsu di Novartis e Rcr-Calp, dando la propria piena disponibilità per superare l’attuale fase di crisi aziendale”.
"Non dimentichiamoci che sulla Cristalleria Rcr, i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione a zero ore e senza rotazione – prosegue la nota del Carroccio provinciale – senza tener conto dei carichi familiari, dell’anzianità di servizio, dei ruoli ricoperti etc.. Dalle rappresentanze sindacali non si è saputo più nulla. Ordini di scuderia politica? Dopo l’incontro a Poggibonsi di fine novembre 2009, sempre col senatore Garavaglia, la Lega Nord aveva proposto una soluzione per la Calp che potrebbe essere un esempio concreto da seguire. Lavorare tutti lavorando meno; somatizzare le perdite, ma conservare i posti di lavoro. Ma questo messaggio, purtroppo, non trova gradimento politico da parte della sinistra, tanto che si sta creando un problema sociale non indifferente. I sindacati si sono svegliati troppo tardi, dopo aver inutilmente polemizzato con la Lega Nord".
"La Lega aveva ed ha tuttora – riprende Giorli – il solo interesse di risolvere la situazione della Calp a favore degli operai e dell’azienda. La Lega aveva proposto di aprire un tavolo al Ministero, nell’ambito di discussione del Decreto Anti Crisi, ma questo strumento fu subito rifiutato per ragioni prettamente politiche finché la situazione non divenne insostenibile”.
La Lega, in seguito, ebbe un incontro con l’Assessore provinciale al Lavoro, Tiziano Scarpelli, nel quale denunciò la metodologia seguita dai vertici aziendali per la scelta delle persone da mettere in cassa integrazione e per la mancata attuazione della rotazione. Grazie alle denunce pubbliche leghiste, poi, l’Azienda e le Rsu si reincontrarono per revisionare l’attuazione della Cigs.
Ad oggi, “abbiamo già preso un appuntamento con il senatore Massimo Garavaglia – conclude la capolista del Carroccio alle Regionali – per ottenere una deroga sugli ammortizzatori sociali a favore dei dipendenti della Calp”.