Nero su Bianco critica la nomina del nuovo direttore
SIENA. Chissà cosa penserebbe oggi Bargagli Petrucci della nomina a direttore del Santa Maria della Scala di Antonio Calbi. Lui che già all’inizio del ‘900 aveva abbracciato l’idea di fare del Santa Maria un punto di riferimento urbano come centro culturale di produzione artistica.
Va di moda pensare che la politica oggi rovina tutto ed a Siena abbia rovinato anche il polo museale più importante del territorio, dopo gli importanti investimenti economici di questa collettività. Si tende a dimenticare però che in un raro episodio, la politica cittadina si è stretta tutta nell’intento di trovare una soluzione lungimirante per il Santa Maria. Poco più di un anno fa venne attuato un grande lavoro del Consiglio Comunale per analizzare il passato, focalizzare gli errori e trovare un’idea di qualità capace di rilanciare quello spazio museale che è grande come il Louvre di Parigi.
Quell’importante lavoro, consegnato a luglio 2014 alla Giunta, non si sa cosa abbia prodotto. Che fine ha fatto? È finito come altri buoni progetti in un cassetto?
A noi sembra che più che una decisa volontà politica di seguire una strada diversa, l’attuale amministrazione di Siena, su questo argomento, non abbia le idee chiare, annaspando e vivendo uno stato di preoccupante confusione.
Sarà l’effetto del pressing della magistratura sul primo cittadino, ma di certo non si seguono strade logiche, progetti lungimiranti, indirizzi produttivi. Sembra che si viva alla giornata senza un’idea chiara del domani. Il Sindaco di Siena oltre a non attuare i mandati affidatigli dal consiglio comunale, a noi sembra che non abbia una visione del futuro; sul fare quello che oggi non c’è più, invece che pensare a quello che è stato.
In questo contesto riteniamo che la scelta di Calbi, anche se piace a Vittorio Sgarbi ed ha un curriculum di prestigio, ma solo incentrato su esperienze di teatro, sia avventata e non adeguata alle aspettative che la città aveva ed ha per la destinazione del Santa Maria della Scala, che va ricordato è un polo museale e quindi da sviluppare e valorizzare affidandosi a un esperto dello specifico settore.
Così forse anche il podestà Fabio Bargagli Petrucci, grandissimo difensore del patrimonio artistico senese, oggi avrebbe seguito altre strade. Gente di altri tempi!
Nero su Bianco