Chi vuole guidare il PD di Siena deve dire NO al ritorno di un aggrovigliato passato

SIENA. “Nelle primarie del 30 aprile chiediamo un sostegno convinto per Matteo Renzi, per dare futuro all’Italia e a Siena – indica Riccardo Burresi, coordinatore di Siena vota Renzi – Serve una guida capace di vincere le sfide del futuro con idee e progetti concreti e innovativi. Renzi ha dato voce autorevole all’Italia in Europa, ha dato vita a importanti riforme in Italia e ha dato speranza di cambiamento a Siena. Oggi, nelle terre di Siena, si sono aggiunte al sostegno di Renzi tante persone – continua Burresi – e insieme abbiamo raggiunto il 68% nei congressi del PD con un balzo in avanti per Renzi del 13% rispetto al 2013. Siamo certi che uniti possiamo portare uno straordinario risultato anche nelle primarie di domenica prossima, 30 Aprile. Primarie aperte, dove potrà votare chiunque per dare sostegno a Renzi. Primarie il cui esito non è scontato e che necessitano della partecipazione di tutti, perché dovranno essere una festa di democrazia che segna la nostra diversità rispetto a chi fa politica in stanze segrete o attraverso un sito web. Sulla base dei risultati si aprirà la fase più difficile per Siena – avverte Burresi – Dovremo trovare una sintesi alta sulle priorità per la città e dare vita ad un progetto di futuro per Siena. Siamo convinti che Scienze della Vita, Cultura e Agroalimentare sono tre priorità per dare sviluppo alla città e posti di lavoro. Ma soprattutto serve fare muro per dire no alle tentazioni del passato, dire no agli accordi di potere, dire no alla spartizione di poltrone e seggiole. Dopo i disastri del Monte dei Paschi, il buco dell’Università, gli scandali della Mens Sana, quell’aggrovigliato sistema Siena che ha ucciso il futuro di generazioni deve restare fuori senza nessuna illusione di ritorno. Questo deve essere il primo irrinunciabile impegno per chi si candida a guidare il PD di Siena, a meno che non si voglia consegnare la città alla destra o ai pentastellati”