Per l'associazione servono "nuove regole, applicate da tecnici esperti, estranei a qualsiasi circolo politico e logica partitica"
SIENA.Prendiamo atto, con stupore e amarezza, delle dichiarazioni dei vari politici in merito alla crisi della Banca Popolare di Bari. Crediamo che certe affermazioni, ancora una volta strumentali e opportunistiche, non facciano che ribadire l’inadeguatezza della quasi totalità della nostra classe politica dirigente.
Ciò che sta succedendo adesso alla Popolare di Bari è, pur in dimensioni molto ridotte, lo specchio di quanto capitato a MPS, nell’indifferenza e nel “muro di gomma” da parte proprio di quelli che ora esprimono facili sentenze e scontati giudizi sulla pelle dei Risparmiatori. Dichiarazioni retoriche come “…devono pagare i banchieri e non i risparmiatori e i dipendenti…”, “…dobbiamo punire chi ha dato soldi agli amici degli amici…”, “…c’è stata carenza da parte degli Enti di controllo e vigilanza…”, “…nazionalizziamo la Popolare di Bari…”, “…facciamo una Commissione d’Inchiesta sulle banche…”, o altre affermazioni simili, non fanno che aumentare la rabbia e il disgusto di chi, come noi, da anni sostiene queste tesi pubblicamente, nelle varie assemblee di Banca MPS, in esposti alla Magistratura, in comunicati ai media.
Crediamo che quanto successo al Monte dei Paschi, dopo l’acquisizione di Antonveneta, preceduta da quella disastrosa della 121, possa essere considerato come il “virus” che ha contagiato le banche minori e l’intero sistema finanziario italiano.
Ci stiamo battendo da anni, quasi in solitudine, per fare chiarezza sui misteri, sulle verità e responsabilità di tali rovinosi eventi, senza ottenere alcun supporto, più volte richiesto, da parte delle Istituzioni, locali e nazionali, e dei vari partiti, apparentemente così interessati alla vicenda MPS nelle tante campagne elettorali, ma improvvisamenti defilatisi nei momenti decisivi, come l’attuale, che vede svolgersi importanti udienze presso il Tribunale di Milano, in merito a vari filoni del disastro MPS, compreso quello degli NPL.
Sono anni che contestiamo le nomine e le scelte degli amministratori bancari, quasi sempre gli stessi, in una specie di sistema nepotistico e di “porte girevoli”, individuati forse più per la loro fedeltà e disponibilità a “tenere il coperchio chiuso” , accondiscendendo ai poteri di turno, anziché selezionati per etica e competenza.
Auspichiamo quindi, di fronte all’ennesimo disastro finanziario, l’istituzione di nuove regole, applicate da tecnici esperti, estranei a qualsiasi circolo politico e logica partitica, prendendo esempio dalle Dirigenze che in passato hanno guidato il Monte con lo spirito del “padre di famiglia”, rendendo grande e solido per secoli quanto distrutto in pochi decenni.
Da parte nostra, come sempre, la massima disponibilità a collaborare.
Associazione Buongoverno MPS