Per Mps pochi i danni diretti, molti dalla crisi del "sistema Italia"
di Red
SIENA. Con la Grecia avevamo chiuso la settimana, e con i timori sulla Grecia si ricomincia. Le borse volgono subito in negativo in Europa, dopo che l’Asia ha chiuso con risultati negativi a Sydney e Shangai, con Tokyo in ferie. Sale lo spread tra Bund e BTp come prima conseguenza. Buone notizie vengono da Islanda e Irlanda, i due paesi travolti dalla crisi finanziaria del 2008/2009, che sembrano – agli occhi degli analisti – aver superato a pieni voti la fase più brutta della ristrutturazione finanziaria locale. Come sulla buona strada sembra essersi avviato il Portogallo, grazie ad uno stabile governo. A Lisbona i problemi sono di natura industriale, col paese che deve ritrovare la competitività commerciale, mentre ancora fluida è la situazione dell’Ungheria: saldo positivo con l’estero, ma eccesso di debito. Tutte queste situazioni si sono ripercosse in qualche modo sul sistema Italia e anche sul sistema Monte, assommandosi agli errori dei governanti romani e degli amministratori senesi. Siccome tutto il mondo è paese, non se ne troverà uno che ammetterà gli sbagli commessi, ma darà sempre la colpa agli eventi.
Ora il bivio della Grecia è fondamentale. La mancanza di un governo veramente forte che rappresenti la volontà nazionale di rimboccarsi le maniche, i continui rinvii delle misure concordate con le istituzioni finanziarie e quindi il procrastinarsi dell’erogazione degli aiuti, fanno temere un default quasi inevitabile. La ripercussione sui conti delle banche italiane sarà in totale di circa 1 miliardo di euro (MPS solo 13 milioni), poca roba, ma subito la speculazione scommetterà che il Belpaese segua la ruota greca, travolgendo le nostre banche.
Ieri sera l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, è intervenuto sulla crisi economica nel nostro Paese: “Dobbiamo sapere che c’è il rischio di default”, ha detto nel corso della trasmissione In Onda su La7. In Italia, ha aggiunto, “non dobbiamo dare per scontato che possiamo farcela senza scelte coraggiose. Siamo in un momento di difficoltà segnato da alto debito, bassa crescita e bassa credibilità, ma abbiamo gli strumenti per farcela”. La Spagna ha intrapreso una strada, in ciò Zapatero ha usufruito della libertà concessagli dall’annuncio di nuove elezioni a cui lui non parteciperà, potendo fare scelte impopolari visto che non deve renderne conto all’elettorato. Ma in Italia il partito di maggioranza relativa si incarna con il presidente del consiglio, e la politica fatta attraverso la lettura dei sondaggi certo non aiuta a prendere le decisioni giuste. E il mondo degli istituti bancari è il primo a soffrire della mancanza di scelte coraggiose, senza aver neppure il coraggio di parlare, contestare, esporsi almeno come sta facendo Confindustria e una fetta sempre più importante di sindacati.
Non c’è molto tempo, diversi analisti indipendenti in giro per il mondo prevedono che la Grecia dichiari il default in questa settimana, se non addirittura martedì: certo è che la palla degli interessi sul debito pubblico di Atene è divenuta troppo grossa per le spalle del piccolo stato. Il premier Papandreu ha rinviato il suo viaggio negli USA… Sicuramente le banche francesi e tedesche dovranno darsi una belle sistemata, ma potrebbe non essere tutto negativo per il sistema creditizio europeo.