Le agenzie di rating non convinte dal piano salva-Grecia
di Red
SIENA. Effetto Fitch. Già venerdì ha contribuito a rallentare gli effetti positivi dell’accordo dell’Eurozona per il salvataggio della Grecia, adombrando reazioni a catena sul vero valore della manovra. Il lunedì in borsa si apre di conseguenza con l’ulteriore declassamento del rating greco da parte di Moody’s, che interpreta gli accordi di Bruxelles come presa d’atto che la Grecia non pagherà interamente i suoi debiti agli investitori privati: default parziale, dunque. Quindi ci si aspetta una speculazione ribassista. Ancora una volta le agenzie di rating si operano per vanificare gli interventi degli Stati oppure gli stati stessi dimostrano che, aldilà delle dichiarazioni di principio, non hanno in mano gli strumenti per governare i mercati e le nazioni. Ci si mette pure Tokio che, preoccupata del mancato accordo sul debito pubblico USA, chiude in calo dello 0,81% dando intonazione negativa alla giornata borsistica europea e facendo volare le quotazioni dell’oro. I punti di vista dell’amministrazione Obama e della maggioranza repubblicana al Congresso americano sono ancora troppo distanti per intravedere una soluzione che pure tecnicamente è urgentissima. Gli analisti vedono già il Dax di Francoforte in calo di circa lo 0,8% prima dell’inizio della seduta. Interviene JP Morgan (che ha in portafoglio oltre il 5% di titoli MPS), che taglia il rating di B. Popolare, B. P. Milano e Ubibanca a underweight… sperando non sia interessata ad abbassare le azioni di Rocca Salimbeni. Le borse europee hanno aperto alle ore 9 del mattino in evidente ribasso collettivo e alle 09:15 il titolo MPS perde il 3,81% a euro 0,5305. Ci si aspetta una calda seduta.