SIENA. Nel 2009 si registra in Toscana un calo dell'occupazione del 2,2%, che in termini numerici significa che mancheranno 16.270 unità lavorative rispetto al 2008; le assunzioni, pari a 52.980, scendono di circa 23 mila unità rispetto allo scorso anno, mentre resta stabile il flusso in uscita, circa 69 mila unità: quest'anno, inoltre, le imprese private che programmano assunzioni scendono al 18,8% rispetto al 27,8% del 2008. E’quanto emerge dai dati dell'indagine previsionale Excelsior sul Sistema informativo per l'occupazione e la formazione in Toscana realizzata da Unioncamere d'intesa con il Ministero del lavoro.
Dice Luigi Borri, presidente Confindustria Siena, a commento “La crisi si batte anche con la nascita e la modernizzazione delle infrastrutture. Sottolineo questo argomento in quanto la competitività passa anche per l’attrattività infrastrutturale del nostro territorio: le infrastrutture nella nostra Provincia siano assolutamente fondamentali per aiutare le imprese a uscire dalla attuale situazione di stagnazione economica. Da sempre è stata vista l’espansione delle nostre strade in senso longitudinale (Grosseto-Fano): occorre pensare però anche in maniera “verticale” e considerare come fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese la Firenze Siena.
Proprio il rilancio delle infrastrutture è stato il tema affrontato anche dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il vicepresidente per le infrastrutture Cesare Trevisani hanno illustrato durante la settimana scorsa i ministri Altero Matteoli e Stefania Prestigiacomo, in occasione del seminario “La riforma infrastrutturale.
La crescita e la competitività dell’Italia e della nostra provincia passano attraverso l’evoluzione del sistema infrastrutturale, decisivo per ridurre l’impatto della crisi. Se vogliamo che le aziende siano attratte o che semplicemente restino nelle due provincie valdelsane occorre che le infrastrutture siano adeguate. Le proposte degli industriali, base di partenza per riformare i meccanismi della filiera infrastrutturale e migliorarne l’efficienza, sono state elaborate dopo un confronto tra le componenti del sistema associativo e rappresentano un contributo concreto al dibattito con le rappresentanze politiche, imprenditoriali, finanziarie e professionali.
Conclude Borri :”In Valdelsa ci sono industrie e multinazionali, aziende che stanno al passo con i tempi investendo e ricercando nuovi sbocchi. E’ impensabile poter prevedere un territorio valdelsano senza che la regione non consideri prioritario un intervento sulla Firenze –Siena: oltretutto si corre il rischio di investire in una grande infrastruttura, la due mari, che poi sfocia in un collo di bottiglia dato dalla autostrada che collega i due capoluoghi di provincia”.
Dice Luigi Borri, presidente Confindustria Siena, a commento “La crisi si batte anche con la nascita e la modernizzazione delle infrastrutture. Sottolineo questo argomento in quanto la competitività passa anche per l’attrattività infrastrutturale del nostro territorio: le infrastrutture nella nostra Provincia siano assolutamente fondamentali per aiutare le imprese a uscire dalla attuale situazione di stagnazione economica. Da sempre è stata vista l’espansione delle nostre strade in senso longitudinale (Grosseto-Fano): occorre pensare però anche in maniera “verticale” e considerare come fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese la Firenze Siena.
Proprio il rilancio delle infrastrutture è stato il tema affrontato anche dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il vicepresidente per le infrastrutture Cesare Trevisani hanno illustrato durante la settimana scorsa i ministri Altero Matteoli e Stefania Prestigiacomo, in occasione del seminario “La riforma infrastrutturale.
La crescita e la competitività dell’Italia e della nostra provincia passano attraverso l’evoluzione del sistema infrastrutturale, decisivo per ridurre l’impatto della crisi. Se vogliamo che le aziende siano attratte o che semplicemente restino nelle due provincie valdelsane occorre che le infrastrutture siano adeguate. Le proposte degli industriali, base di partenza per riformare i meccanismi della filiera infrastrutturale e migliorarne l’efficienza, sono state elaborate dopo un confronto tra le componenti del sistema associativo e rappresentano un contributo concreto al dibattito con le rappresentanze politiche, imprenditoriali, finanziarie e professionali.
Conclude Borri :”In Valdelsa ci sono industrie e multinazionali, aziende che stanno al passo con i tempi investendo e ricercando nuovi sbocchi. E’ impensabile poter prevedere un territorio valdelsano senza che la regione non consideri prioritario un intervento sulla Firenze –Siena: oltretutto si corre il rischio di investire in una grande infrastruttura, la due mari, che poi sfocia in un collo di bottiglia dato dalla autostrada che collega i due capoluoghi di provincia”.