I consiglieri leghisti ritengono non accadrà "finché saremo nel sistema UE"
FIRENZE. Da Claudio Borghi e Marco Casucci, consiglieri regionali della Lega Nord, riceviamo e pubblichiamo. “Sul disastro del Monte dei Paschi e sulla recentissima richiesta della BCE di eliminare 10 miliardi di sofferenze (sul totale di 46 miliardi di euro di crediti deteriorati), il sindaco Valentini, il PD ed altre forze politiche stanno parlando del nulla.
Come abbiamo potuto constatare negli ultimi anni, dal Governo Monti fino alla normativa sul bail-in imposta dall’UE e approvata senza battere ciglio dal Governo Renzi-Boschi in Europa ci sono Paesi ai quali è permesso di salvare aziende e banche con aiuti di Stato, come Germania e Francia, ed altri a cui è impedito, come l’Italia, i cui cittadini hanno anzi regalato 60 miliardi di euro per sanare i debiti delle banche francesi e tedesche con la Grecia.
L’unico modo per salvare il Monte dei Paschi dalla sparizione, e dunque per salvare risparmiatori e correntisti dal possibile massacro che incombe su di essi grazie alle imposizioni dell’Europa ed alla totale incapacità da parte di Renzi di dire “no” ai suoi capi stranieri è tornare padroni del nostro destino: sovranità monetaria, dunque politica, economica, bancaria. Solo uscendo da questa gabbia assurda in cui l’Europa si è infilata, potremo far ripartire l’economia ed utilizzare aiuti di Stato che si traducano in benefici immediati e non siano semplicemente l’ennesimo esborso “a babbo morto” per gli amici degli amici. Poiché purtroppo la situazione che stiamo vivendo, che pare drammatica per il Monte dei Paschi di Siena, non è gestita e non sarà gestita nei termini suddetti da parte delle nostre attuali Istituzioni il rischio è che i 10 miliardi di sofferenze che la BCE chiede di eliminare siano sottoposti a bail-in – e siano dunque i risparmiatori a pagare, stile Banca Etruria – oppure che siano ceduti a società di recupero crediti che, ammesso si trovino, troveranno comodo condonarli a debitori amici dell’attuale Governo, gli stessi che hanno contribuito in modo largamente maggioritario al dissesto finanziario della Banca più antica del mondo”.