Si aprono le buste con le offerte: in pole la Pop Vicenza
di Red
SIENA. E’ arrivato a Biella il giorno della verità. Oggi si aprono le buste con le migliori offerte d’acquisto per il 60% di Biverbanca (messa in vendita da MPS, terzo colosso bancario nazionale in forte crisi di liquidità), per appena 200 milioni.
Quando fu acquistata ne furono investiti da Rocca Salimbeni ben 700 e fu poi dotata di 13 filiali provenienti da Antonveneta, e per questa ri-svalutazione qualcuno ha portato a casa 4 milioni di euro di buonuscita, qualcun altro verrà premiato e ringraziato prossimamente in assemblea dei soci.
Sembra che ci sia una sola offerta, fra l’altro semi-ufficiale, quella giunta dalla Banca popolare di Vicenza del presidente Gianni Zonin, quello che fa Chianti Classico all’Albola di Radda. Nuovo socio di maggioranza tanto gradito a Siena quanto osteggiato a Biella. Infatti nei giorni scorsi il presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Biella, Luigi Squillario, azionista di Biverbanca con il 33,4%, non aveva nascosto le sue riserve nei confronti dei veneti. Dopo aver inutilmente contattato diversi istituti di credito, nelle scorse settimane ha messo insieme una cordata locale con l’altro azionista di minoranza, la FondazioneCassa Risparmio Vercelli (attualmente al 6,5%). Con l’obiettivo di creare una banca locale e indipendente, ricomprando Biverbanca (122 sportelli, 770 dipendenti) dai senesi di MPS e dare l’addio al presidente Alfredo Monaci.
Segue l’operazione naturalmente (ma che ve lo diciamo a fare?) l’advisor Mediobanca, sempre a lucrare su ogni intervento, ma a questo punto c’è poco margine a che venga impedito dai piemontesi che la cassaforte del territorio, compresa la sua identità locale, si trasferisca nelle mani della Popolare di Vicenza.