La banca Monte continua a perdere importanti margini di mercato
SIENA. Sono sempre più convinto che i conti con una parte del passato a Siena non siano stati fatti e continueranno a non essere fatti. Alcuni dati e alcune affermazioni stanno a dimostrarlo. La prima enunciazione che vorrei fare è quella relativa ad una affermazione dell’ex sindaco di Monteriggioni, che afferma che la città di Siena oggi è più libera. Secondo lui, chiunque può liberamente esprimere il suo parere senza incorrere nei rischi di essere perseguitato o colpito. Ebbene la dichiarazione del Valentini non è corretta e non torna proprio a partire da lui stesso. L’attuale sindaco di Siena a differenza del precedente non può esprimersi liberamente perché sotto schiaffo di una parte del suo stesso partito. A testimonianza di ciò basta vedere l’andamento del consiglio comunale in tutti questi mesi. Non citerò gli episodi nel merito perché sono veramente molti.
Andiamo al fatto di oggi: il bilancio del Monte per il 2013. Cosa c’è che non va? Ce lo dicano gli attuali vertici che ormai sono qui da più di due anni. È sicuramente responsabilità di chi ha gestito in precedenza, ma non è che i metodi del passato siano restati inalterati? Come è possibile che in tutti questi anni non ci sia stato nessun segnale di inversione di tendenza. La banca chiude con una perdita di 1,439 miliardi di euro, con una raccolta diretta che passa da 135,670 miliardi di euro a 129,963. Mentre la raccolta indiretta passa da 114,176 a 103,397 miliardi di euro, e i crediti alla clientela da 142,015 a 131,218 miliardi di euro. Bastano questi dati per dimostrare che la banca Monte continua a perdere importanti margini di mercato. Raffronto che come sempre io faccio anno su anno senza adoperare dati intermedi. Dati che, comunque, dimostrano di non essere più contingenti, ma che acquistano, ormai, un valore strutturale, nonostante un esodo “biblico” di dipendenti e di chiusura di innumerevoli filiali. A questo punto ci dicano il perché! Dipenderà forse dal clima che si respira in banca? L’ultima circolare del sindacato sembra scritta più da degli avvocati che da dei dirigenti sindacali, pare essere lì a testimoniarlo. I dipendenti non sono coinvolti negli obiettivi, ma, viceversa, sembrerebbero costretti a raggiungere i risultati di budget. Gli impiegati del Monte hanno conosciuto stagioni migliori e spesso sono stati coinvolti e motivati raggiungendo in questo modo importanti risultati di crescita. O dipenderà dalle scelte manageriali che sono state fatte? Una serie di figure professionali che provengono da piccole strutture di società telefoniche o dal mondo della televisione o da altro ancora sono settori che hanno poco a che fare con l’organizzazione e la specificità di una banca. O dipenderà dai prodotti che vengono venduti al mercato? È ora che gli attuali responsabili si pongano delle domande e si diano delle risposte capaci di fermare l’emorragia dell’attivo di una banca che si accinge a fare l’aumento di capitale con dei dati che sono veramente scoraggianti. O la verità è condita da altri aspetti ancora più gravi: la Banca risente come il Comune di Siena di una parte del passato che non riesce a superare. Un passato, che a differenza del consiglio comunale dove si evidenzia con atti concreti, è presente e decide magari con incontri riservati lontano da occhi indiscreti. L’accentuazione dei toni verso solo una parte dei responsabili delle passate stagioni stanno a dimostrare l’incapacità di superare i problemi e di guardare al futuro. In questa inerzia in cui la città si trova non consolano neppure le performance di un Pistoletto che a ottantun anni è arrivato all’età di chi sta per far arricchire gallerie e galleristi, altro che fune e canape.
Pierluigi Piccini
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:”Calibri”,”sans-serif”;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}