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SIENA. Da Walter Biagini (In campo) riceviamo e pubblichiamo.
“Mi fa piacere che il candidato a sindaco Pierluigi Piccini si sia accorto che esiste un problema sicurezza di cui si devono fare carico le Amministrazioni locali. Chissà se ha cambiato idea anche sugli strumenti da fornire alla Polizia Municipale per fronteggiare questo problema; oppure, da “futuro sindaco” intenderebbe mandare un vigile, magari da solo visto che non accenna minimamente alla questione dell’organico della Polizia Municipale, a girare nei quartieri in cerca di ladri e altri malviventi, armato di fischietto e blocco, quello sì, delle infrazioni alla sosta.
Non c’è dubbio che l’Amministrazione comunale, ed in primis la Polizia Locale, debbano porsi, anche in questa città, il problema di come fronteggiare quei fenomeni che minano la sicurezza dei cittadini. Ma le risposte da dare a tale problema non sono poche, non sono semplici e, soprattutto, quando si tira in ballo una forza di Polizia, quale è la Polizia Locale, allora in questa città dobbiamo porci anche altri problemi; problemi che attengono alle dotazioni da fornire per la loro sicurezza e per la tutela della sicurezza dei cittadini che devono proteggere, che attengono all’addestramento e alla preparazione non solo fisica degli agenti, ecc. Problemi che, quando era Sindaco di questa città Piccini si è sempre rifiutato accuratamente di prendere in considerazione. Certo la risposta sarà che allora la percezione della sicurezza non era così bassa come oggi. E’ probabile, ma non scordiamo che in questa città ci sono passate le Brigate Rosse, ci sono state vittime tra le Forze dell’Ordine. La Polizia Locale ha rischiato; ha rischiato allora come sta rischiando oggi.
Comunque sia il problema dei Vigili di quartiere lo ha già posto il sindaco Valentini qualche settimana fa; e quindi il servizio nei quartieri la Polizia Municipale lo farà. Sulle modalità occorrerà riflettere; forse anziché avere vigili che girano per il quartiere e finiscono per fare le contravvenzioni ai divieti di sosta e poco più, potrebbe essere più produttivo averci un ufficio mobile che alcuni giorni alla settimana, per alcune ore al giorno stazione all’interno di singoli quartieri e raccoglie dai cittadini istanze, proposte e, perché no, denunce, effettuando quegli interventi che di volta in volta gli sono richiesti dai cittadini. Questa è solo una riflessione; a chi spetta il compito di decidere valuterà la soluzione migliore nell’interesse della collettività”.