Intervento sul riordino delle Province da parte del governo
SIENA. Siena deve rimanere capoluogo e non ci rassegneremo a vederci privati di questo status che, per valore storico, culturale, economico e sociale, spetta alla nostra città. Il Partito democratico da mesi e in completa solitudine, dato l’immobilismo generale si è mobilitato fin dall’inizio contro la legge del governo, cercando di contrastare in ogni sede, istituzionale e non, la deriva populista del provvedimento. Lo abbiamo fatto, da una parte criticandolo e dall’altra avanzando proposte sul riassetto istituzionale del Paese. Lo abbiamo fatto raccogliendo le firme durante la Festa democratica in Fortezza, arrivate a migliaia; lavorando con i nostri parlamentari; organizzando decine di assemblee pubbliche; affiancando tutte le iniziative promosse dal Presidente Bezzini in Regione e presso il governo per dire no a una legge che oltre a non far risparmiare lo Stato, provocherà disservizi ai cittadini, cancellando la storia dei territori per un mero dato quantitativo. La nostra non è una battaglia di “campanile”, ma una lotta per difendere i servizi essenziali dei cittadini.
Ora che la parola passa al Parlamento, in attesa del giudizio della Corte costituzionale sulla legittimità della legge, confidiamo nell’impegno dei deputati per correggere almeno le storture più evidenti del decreto e soprattutto quella legata al mero criterio numerico della popolazione per la scelte del Capoluogo. E’ quindi il momento di far sentire, ancora di più la nostra voce e la voce di tutti i senesi che non accettano di subire passivamente una palese ingiustizia. Stiamo preparando, oltre che ad azioni politiche con l’aiuto dei nostri Parlamentari, mobilitazioni pubbliche perché non possiamo e non dobbiamo rassegnarci. Al contempo dovremo avviare un confronto serio con Grosseto, insieme alla Regione, per capire quali saranno le funzioni della nuova Provincia e quali misure potremo intraprendere per tutelare gli interessi di tutti i territori e garantire la qualità dei servizi alle nostre comunità. Al governo rinnoviamo le critiche che stiamo sollevando da mesi: l’assenza di un disegno organico di riordino del sistema istituzionale; l’evidente disparità tra città metropolitane e province e la cancellazione dell’elezione diretta del Presidente dei consiglieri e con essa un pezzo di democrazia del nostro Paese.
Andrea Biagianti
Ora che la parola passa al Parlamento, in attesa del giudizio della Corte costituzionale sulla legittimità della legge, confidiamo nell’impegno dei deputati per correggere almeno le storture più evidenti del decreto e soprattutto quella legata al mero criterio numerico della popolazione per la scelte del Capoluogo. E’ quindi il momento di far sentire, ancora di più la nostra voce e la voce di tutti i senesi che non accettano di subire passivamente una palese ingiustizia. Stiamo preparando, oltre che ad azioni politiche con l’aiuto dei nostri Parlamentari, mobilitazioni pubbliche perché non possiamo e non dobbiamo rassegnarci. Al contempo dovremo avviare un confronto serio con Grosseto, insieme alla Regione, per capire quali saranno le funzioni della nuova Provincia e quali misure potremo intraprendere per tutelare gli interessi di tutti i territori e garantire la qualità dei servizi alle nostre comunità. Al governo rinnoviamo le critiche che stiamo sollevando da mesi: l’assenza di un disegno organico di riordino del sistema istituzionale; l’evidente disparità tra città metropolitane e province e la cancellazione dell’elezione diretta del Presidente dei consiglieri e con essa un pezzo di democrazia del nostro Paese.
Andrea Biagianti