SIENA. Simone Bezzini, candidato del Partito Democratico alla presidenza della Provincia, lunedì (2 marzo) darà il via al “terzo filone” della sua campagna elettorale con l’incontro dal titolo “La sfida della novità”, previsto per le ore 17.30 presso la Sala Palio della Certosa di Pontignano.
“Come annunciato – afferma Bezzini – nel corso della campagna elettorale per le primarie, ho strutturato il percorso che ci porterà a costruire il programma su tre filoni: il primo che prevede una “full immersion” nei territori, il secondo incontri insieme dai sindacati, alle organizzazioni di categoria, dal volontariato all’associazionismo, infine, il terzo che prenderà il via lunedì 2 marzo. Si tratta di un percorso innovativo nel quale incontrerò figure in gran parte estranee al mondo della politica: ricercatori, studenti; giovani lavoratori e tutti coloro che desiderano confrontarsi e proporre idee per il futuro della nostra Provincia. L’iniziativa – prosegue Bezzini – di Pontignano sarà la prima tappa di una strada che deve condurci verso una politica più aperta, meno rigida e ‘ingessata’ nelle vecchie logiche. Per questo anche il modo di costruzione del programma deve prevedere sperimentazioni da aggiungere ai percorsi più classici di confronto e partecipazione”.
“Come annunciato – afferma Bezzini – nel corso della campagna elettorale per le primarie, ho strutturato il percorso che ci porterà a costruire il programma su tre filoni: il primo che prevede una “full immersion” nei territori, il secondo incontri insieme dai sindacati, alle organizzazioni di categoria, dal volontariato all’associazionismo, infine, il terzo che prenderà il via lunedì 2 marzo. Si tratta di un percorso innovativo nel quale incontrerò figure in gran parte estranee al mondo della politica: ricercatori, studenti; giovani lavoratori e tutti coloro che desiderano confrontarsi e proporre idee per il futuro della nostra Provincia. L’iniziativa – prosegue Bezzini – di Pontignano sarà la prima tappa di una strada che deve condurci verso una politica più aperta, meno rigida e ‘ingessata’ nelle vecchie logiche. Per questo anche il modo di costruzione del programma deve prevedere sperimentazioni da aggiungere ai percorsi più classici di confronto e partecipazione”.