MONTERONI D’ARBIA. «Da giorni e da soggetti diversi è stata richiamata la posizione che come Amministrazione Comunale di Monteroni abbiamo assunto rispetto all’ipotesi di una grande struttura di vendita a Isola d’Arbia, questo non diminuisce l’imbarazzo con cui intervengo su questo argomento, direi lo stesso imbarazzo con cui mi sono trovato ad esprimere un parere nella conferenza dei servizi senza nessun momento di confronto precedente». Interviene così Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, nel dibattito sulle possibilità di sviluppo commerciale ad Isola d’Arbia, al confine con il territorio da lui amministrato.
«Nonostante ciò credo che sia inutile porsi davanti a queste questioni con dei pregiudizi ideologici. Si rende necessario invece ragionare fuori da perimetri ristretti, come quelli comunali, gli interventi che interessano lo sviluppo dell’area sud di Siena. Ritengo altrettanto fondamentale confrontarsi su certi interventi dentro una visione complessiva della pianificazione del territorio e non attraverso percorsi puntuali, ma con il supporto di studi previsionali, di compatibilità e di impatto sul tessuto commerciale esistente e sulla qualità della vita e socialità dei vari centri urbani che gravitano in quell’orbita».
«Da un punto di vista sociale ed economico il centro commerciale di Isola d’Arbia presenta a mio parere diversi punti interrogativi che a oggi non ci fanno stare tranquilli e che hanno generato il parere negativo del nostro Comune in Conferenza dei Servizi. Innanzitutto nessuno oggi ci può dire quali soggetti sarebbero interessati ad investire, quali le tipologie delle attività che si andrebbero ad insediare in quanto le diverse possibilità potrebbero determinare effetti molto diversi. Mi sembra sempre un po’ troppo superficiale dire che tutto ciò non avrà alcun impatto sul tessuto commerciale esistente, già piegato da una crisi drammatica e nulla è stato fatto per capire se i posti di lavoro che verranno creati, magari con i contratti atipici della grande distribuzione, avranno un saldo positivo o magari negativo considerando una eventuale perdita indotta su quelli esistenti».
«Lo sviluppo dell’area sud di Siena è sempre rimasto sulla carta, a partire dalla infelice proposta della città dell’Arbia, dello stadio, del palazzetto, della metropolitana di superficie e al momento della nuova cassia More di Cuna-Monsindoli. È proprio la realizzazione della Nuova Cassia l’altra condizione certo non unica ma fondamentale per ogni tipo di ragionamento rispetto all’area sud di Siena. Leggo che in tanti danno per scontato il suo immediato completamento ma io invece di essere ottimista preferisco guardare in faccia la realtà. Ad oggi deve essere ancora bandita la gara della parte rimanente, a seguito della recente e importantissima ripresa dei lavori di ripristino, del I Lotto (More di Cuna-Isola d’Arbia) ed il secondo lotto (Isola d’Arbia-Monsindoli) mi risulta ancora non completamente finanziato. So che il Presidente Nepi è al lavoro su questa tematica ma ad oggi non esistono né date né scadenze precise e anzi sarebbe molto utile che tutti, a partire dal Comune di Siena ci impegnassimo a fondo per la realizzazione di questa importante via di comunicazione. Vitale per la qualità della vita del nostro territorio».
«Credo quindi che sarebbe utile tornare ad approfondire, discutere, studiare e accogliere contributi esterni a partire da quelli delle associazioni di categoria. A Siena competerebbe il ruolo di capoluogo dello sviluppo di un territorio con una Provincia ormai depotenziata e non di accoglienza rispetto a qualche istanza individuale e decontestualizzata. Mi auguro perciò che da parte di tutti possa prevalere il buon senso e la volontà di sedersi ad un tavolo con l’obiettivo di ragionare davvero sullo sviluppo dell’area sud di Siena evitando le illusioni del passato. Noi in questo contesto saremmo pronti a fare la nostra parte».