La commissione comunale non aveva alcun potere in merito
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“Avevamo detto che ci affidavamo alla competenza e all’imparzialità del prof. Luigi Berlinguer – spiegano i sette esponenti Pd – per l’ultima parola sull’illegittima sospensione comminataci dalla commissione di garanzia Pd di Siena. Abbiamo fatto bene. La commissione nazionale rileva testualmente che ‘la competenza di adottare sospensioni cautelari spetta di norma alle commissioni regionali a seguito di ricorso’, quindi la commissione comunale non aveva alcun potere prendere quelle decisioni che hanno illegittimamente impedito l’attività di partito ad alcuni esponenti e dirigenti Pd. Sono da considerarsi illegittime, quindi, tutte le limitazioni poste all’esercizio da parte nostra dei nostri diritti di iscritti e membri eletti di organismi di Partito, almeno fino al 4 luglio scorso, dagli organi comunale e territoriale del PD senese. La sospensione, infatti, poteva essere decisa solo dalla commissione regionale, che si è appunto pronunciata il 4 luglio”.
“A questo punto siamo certi – proseguono gli esponenti Pd – che la commissione comunale di garanzia non potrà che prendere urgentemente in esame i vari ricorsi presentati sulla legittimità delle assemblee tenute a cui ci è stato impedito illegittimamente di partecipare, quali quelle territoriali che hanno stabilito le modalità di sostituzione della dimissionaria Elisa Meloni e l’elezione di Niccolò Guicciardini. Non prima, certo, di aver finalmente avviato l’esame del ricorso contro l’ex sindaco Ceccuzzi, ricorso presentato ben prima di quello nei nostri confronti ma che, al contrario di quest’ultimo, è rimasto sino ad oggi in una sorta di inspiegabile limbo”.