"All’uscita della Siena-Bettolle i turisti vengono accolti dall’arida rotonda dei vigili del fuoco e poco dopo da quella dei Due Ponti, dove un cavallino in bronzo cerca di emergere tra l’erba alta"
SIENA. Le vie di accesso ad una città sono il biglietto da visita del luogo che si va a visitare. Lo sapevano i nostri avi che realizzarono imponenti ed eleganti porte per accogliere chi arrivava a Siena. Tralasciamo le vie di comunicazione che un turista deve percorrere per raggiungerci come la Siena-Firenze che è un cantiere infinito o la linea ferroviaria ancora da far west. Guardiamo cosa vedono i visitatori appena mettono piede nell’immediata periferia. All’uscita della Siena-Bettolle vengono accolti dall’arida rotonda dei vigili del fuoco e poco dopo da quella dei Due Ponti, dove un cavallino in bronzo cerca di emergere tra l’erba alta e null’altro. Peggio ancora all’uscita della Siena-Firenze, dove i new jersej in plastica bianca e rossa sono ormai da anni una installazione permanente, con una rotonda brulla e malcurata.
Chi invece ha il coraggio di arrivare a Siena in treno si trova davanti una piazza asettica, con macchine e pullman parcheggiati senza criterio, quello che resta di fontane sbiadite e prive di acqua ed un selciato sgretolato dove è impossibile trascinare dei trolley.
Se vogliamo un turismo di qualità dobbiamo riceverlo con la migliore reception, come farebbe un grande albergo.
Allora perché non prendere spunto da quanto già realizzato in molte altre città, dove le rotonde vengono date in gestione a aziende e associazioni del territorio, che metteranno la propria targa e quindi saranno invogliate a mantenerle nella migliore condizione possibile. E perché non adornare le rotonde con le opere dei grandi artisti di cui già disponiamo e che spesso non sono state valorizzate come meriterebbero? Il cavallo di Lodola sarebbe bellissimo, in un contesto diverso dalla Piazza del Campo, per rappresentare una città che ama così tanto il cavallo, ma si potrebbero utilizzare anche il disco rosso di Massimo Lippi, attualmente smontato in un magazzino a bordo strada, o la Goccia, meglio conosciuta come Pera di Cragg che agli Orti dei Tolomei viene vandalizzata con scritte di ogni genere. E nelle altre rotonde perché non installare delle piste dei barberi artistiche, casomai realizzando anche dei piccoli percorsi pedonali per renderle utilizzabili? Per finire la piazza della stazione: ricolorare e rimettere in funzione le fontane e, perché no, aggiungere un po’ di verde, servirebbero a dare un benvenuto diverso al turista che ha scelto Siena.
Antonio Benocci