Intervento dei parlamentari del PD eletti in Toscana. “Sul sito industriale di Siena in ballo ci sono il destino e il futuro di 300 famiglie”
ROMA. “Non è più rinviabile avere chiarimenti in tempi certi sul destino della produzione nazionale e in particolare dello stabilimento di Siena dove sono occupati direttamente o indirettamente oltre 300 lavoratori e lavoratrici. Da troppo tempo ormai si attendono una strategia di rilancio, di investimenti, di fine dell’ininterrotto ricorso agli ammortizzatori sociali che da oltre un decennio si determina in questo sito industriale”.
Lo sottolineano i parlamentari del Partito Democratico della Toscana i senatori Silvio Franceschelli, Dario Parrini, Ylenia Zambito e i deputati Simona Bonafè, Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Federico Gianassi, Arturo Scotto, Christian Di Sanzo, Marco Sarracino e Marco Simiani in vista del tavolo su Beko Europe convocato al Ministero delle Imprese e del made in Italy.
“Rinnoviamo l’invito al Governo a prendere una posizione netta e chiara nei confronti dell’azienda e se necessario ricorrere anche al Golden Power” aggiungono i parlamentari dem. “In ballo ci sono il destino e il futuro di 300 famiglie nei confronti delle quali è necessario dare risposte immediate. Come Partito Democratico, grazie all’europarlamentare Dario Nardella, porteremo la vicenda anche in Commissione Europea ma dal tavolo convocato al ministero è necessario ricevere dall’azienda chiarimenti urgenti”.
“Nel frattempo, come territorio è stato sottoscritto un “accordo di progetto” per lo stabilimento Beko Europe di Siena tra Regione Toscana e sindacati dei metalmeccanici FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL Siena. L’intesa, che sarà presentata all’Azienda nell’occasione dell’incontro al ministero si attiverà solo dopo la presentazione del piano industriale e prevede da parte della Regione lo stanziamento di un milione di euro (3000 euro a dipendente) per la riqualificazione professionale dei 299 lavoratori della multinazionale. Un accordo sfidante che mostra come un lavoro di concerto ed in sinergia possa produrre interventi concreti e tutelanti. Ma occorre che l’azienda faccia la sua parte” concludono i parlamentari dem.