Per la candidata di Nero su Bianco è così "poco fruibile"
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SIENA. La nostra città dispone di un prezioso e immenso patrimonio bibliotecario che però soffre di scarsa accessibilità, di un eccessivo frazionamento, della mancanza di un coordinamento e di un manager che sappia valorizzare il tutto. Nell’immenso panorama storico, artistico e culturale senese un ruolo importante è rappresentato appunto dalle Biblioteche che custodiscono opere letterarie antichissime e di grande valore.
La Biblioteca più importante e più frequentata è la Biblioteca Comunale degli Intronati che in questi ultimi anni è stata ampliata e ristrutturata così da avere una connotazione più moderna e all’avanguardia; è strutturata con trenta dipendenti circa che non rappresentano l’organico necessario e le abituali attività vengono svolte grazie ai giovani del servizio civile eda volontari non più giovani. Il Comune ha aumentato il contributo annuale da 350 a 400 mila euro, cifra che risulta però insufficiente per la gestione ordinaria.Gli orari non sono adeguati e non rispondono alle esigenze degli studiosi che vengono da fuori Siena.Difatti la biblioteca chiude troppo presto e dovrebbe ampliare la possibilità di far usufruire dei propri servizi come avviene in altre realtà: ad esempio il comune di Firenze mantiene apertala Biblioteca delle Oblate fino alle 11 di sera. Attualmente la Biblioteca degli Intronati sembra servire solo alle presentazioni di libri che vengono effettuate a rotazione e senza alcun criterio o regola. L’archivio storico all’interno della Biblioteca non è informatizzato e in rete ed è impossibile, quindi, per gli studiosi e i ricercatori di tutto il mondo conoscerne il contenuto.Discorso a parte è quello delle biblioteche di storia dell’arte. A Siena sono presenti:
– la Biblioteca Briganti (di proprietà comunale) situata al Santa Maria della Scala, comprende oggi 25.000 volumi e 50.000 fotografie, oltre a dizionari antichi e moderni, riviste specializzate italiane e straniere e tutti i fondamentali repertori di storia dell’arte; la Biblioteca di Storia dell’Arte dell’Università che comprende anche i Fondi Bellosi e Parronchi; la Biblioteca Carli, Museo del Duomo; l’Archivio Borghini, di proprietà del Magistrato delle Contrade, attualmente è in fase di catalogazione presso la Biblioteca degli Intronati; la Biblioteca della Sovrintendenza (in Via del Capitano).Sarebbe necessario un collegamento tra loro – cui potrebbero essere aggiunti anche l’Archivio di Stato e l’Archivio Storico del Comune di Siena – coordinandone le varie iniziativein modo da creare maggiori attrattive per utenti e studiosiattraverso mostre ed eventi sia per aree tematiche che per epoche storiche da effettuare all’interno del Santa Maria della Scala. Potrebbe così nascere la figura di un manager specializzato in grado di attrarre finanziatori anche privati.Infine potrebbe essere valutata la possibilità di far rientrare la gestione di questo importante patrimonio culturale nel progetto proposto da Massimo Sportelli di “Scuola di restauro” individuando un settorefinalizzato al mantenimento e al restauro di libri antichi per la salvaguardia dei materiali oggi non più esistenti, delle antiche legature e dei sistemi di catalogazione di libri antichi.
Maria Isabella Becchi – Nero su Bianco