MONTERIGGIONI. L'assemblea straordinaria della Bcc Monteriggioniha dato l'ok alla fusione con Banca del Chianti Fiorentino.
L' atto è coinciso con l'assemblea ordinaria dei soci per l'approvazione del bilancio 2009. Con un utile netto di 3,162 milioni di euro, un incremento della raccolta diretta superiore al 10,6%, una crescita degli impieghi oltre il 12,6%, Banca Monteriggioni ha chiuso l'ultimo esercizio, ha commentato il presidente Claudio Corsi, "in modo soddisfacente". Le generali difficoltà, per il diretore generale Roberto Mugnaini, "non intaccano la fiducia del mercato, che premia la sicurezza e la prudenza Cram. Nonostante la crisi, Banca Monteriggioni, grazie alla solidità accumulata negli anni, non ha rallentato il contributo al territorio. Così, la crescita Cram 2009 degli impieghi è stata superiore a quella del sistema bancario toscano".
Il processo di fusione, ha ricordato il presidente Corsi, "consentirà la nascita di un istituto forte, competitivo nel più vasto mercato bancario". Una scelta non dettata da nessun obbligo o necessità, ha continuato il direttore generale Cram Roberto Mugnaini, "ma animata dagli scopi di garantire un futuro più solido alla nostra Banca. L'unione con una realtà forte, attenta ai rischi, con una forte vocazione cooperativo-mutualistica come la nostra, consentirà economie di scala, espansione, diversificazione dei rischi".
La Bbc Monteriggioni mostra "una crescita nel 2009 di 765 correntisti e una variazione annua positiva superiore al 4%". Questi e altri movimenti e fenomeni si incrociano nell'utile netto Banca Monteriggioni che al 31 dicembre 2009 si è attestato a 3,162 milioni di euro. "Un risultato soddisfacente. Difatti se, da un lato, alcune tra le più importanti fonti dei ricavi Cram, conseguenza del rallentamento globale, hanno sperimentato un ridimensionamento, dall'altro lato, l'attento presidio del rischio di credito e delle principali voci di spesa, costantemente monitorate, hanno consentito di raggiungere un utile pure superiore a certe iniziali stime di budget. Il risultato deve essere attribuito anche all'alta patrimonializzazione Cram che vanta un elevato Tier Capital Ratio che al 31 dicembre 2009 si attestava al 17%. Esistono – non nasconde Mugnaini – le ragioni per essere, nell'attuale contesto economico, soddisfatti di una strategia che ha conciliato la crescita con la prudenza e costante monitoraggio dei rischi" .
L' atto è coinciso con l'assemblea ordinaria dei soci per l'approvazione del bilancio 2009. Con un utile netto di 3,162 milioni di euro, un incremento della raccolta diretta superiore al 10,6%, una crescita degli impieghi oltre il 12,6%, Banca Monteriggioni ha chiuso l'ultimo esercizio, ha commentato il presidente Claudio Corsi, "in modo soddisfacente". Le generali difficoltà, per il diretore generale Roberto Mugnaini, "non intaccano la fiducia del mercato, che premia la sicurezza e la prudenza Cram. Nonostante la crisi, Banca Monteriggioni, grazie alla solidità accumulata negli anni, non ha rallentato il contributo al territorio. Così, la crescita Cram 2009 degli impieghi è stata superiore a quella del sistema bancario toscano".
Il processo di fusione, ha ricordato il presidente Corsi, "consentirà la nascita di un istituto forte, competitivo nel più vasto mercato bancario". Una scelta non dettata da nessun obbligo o necessità, ha continuato il direttore generale Cram Roberto Mugnaini, "ma animata dagli scopi di garantire un futuro più solido alla nostra Banca. L'unione con una realtà forte, attenta ai rischi, con una forte vocazione cooperativo-mutualistica come la nostra, consentirà economie di scala, espansione, diversificazione dei rischi".
La Bbc Monteriggioni mostra "una crescita nel 2009 di 765 correntisti e una variazione annua positiva superiore al 4%". Questi e altri movimenti e fenomeni si incrociano nell'utile netto Banca Monteriggioni che al 31 dicembre 2009 si è attestato a 3,162 milioni di euro. "Un risultato soddisfacente. Difatti se, da un lato, alcune tra le più importanti fonti dei ricavi Cram, conseguenza del rallentamento globale, hanno sperimentato un ridimensionamento, dall'altro lato, l'attento presidio del rischio di credito e delle principali voci di spesa, costantemente monitorate, hanno consentito di raggiungere un utile pure superiore a certe iniziali stime di budget. Il risultato deve essere attribuito anche all'alta patrimonializzazione Cram che vanta un elevato Tier Capital Ratio che al 31 dicembre 2009 si attestava al 17%. Esistono – non nasconde Mugnaini – le ragioni per essere, nell'attuale contesto economico, soddisfatti di una strategia che ha conciliato la crescita con la prudenza e costante monitoraggio dei rischi" .