MONTERIGGIONI. Sarò presentato domani mattina (2 dicembre) alle ore 10 a Fontebecci il progetto di fusione per unione tra la Banca di Credito Cooperativo Monteriggioni e quella del Chianti Fiorentino. Il piano industriale è stato approvato dai Cda delle due banche, poi l’operazione sarà sottoposta al vaglio dell’autorità di vigilanza, al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni. I soci delle due BCC saranno informati direttamente per posta già nei prossimi giorni. Successivamente, nel mese di maggio 2010, sono previste le rispettive assemblee straordinarie dei soci per approvare l’operazione di fusione e dare avvio alla nuova realtà.
“L’operazione di fusione – hanno dichiarato congiuntamente i due presidenti, Claudio Corsi (Monteriggioni) e Paolo Bandinelli (Chianti) – nasce anzitutto dalla condivisione di ideali comuni e fondanti che trovano la loro espressione nello Statuto e nella missione delle due banche incentrata sulla creazione di valore in tre ambiti: territoriale, mutualistico ed economico. A questo punto del nostro percorso è apparsa evidente la grande opportunità di avviare un processo di unione di due realtà sane e apprezzate, che portasse alla nascita di una nuova banca ancor più solida, più efficace ed efficiente, sempre rispettosa dei valori propri del credito cooperativo. Il forte legame con la zona di insediamento, la continua attenzione ai soci e ai clienti, alle imprese che investono sul nostro territorio, ancor più nei periodi di crisi, continueranno a costituire l’oggetto del nostro primario impegno e le nostre carte vincenti”.
Sulla stessa linea i due direttori Andrea Bianchi della Bcc del Chianti Fiorentino e Roberto Mugnaini della Banca Monteriggioni: "Una banca più solida e più grande non solo può continuare a esercitare la funzione di sostegno alle economie locali, ma diventa uno degli attori trainanti della comunità. Essere una buona banca di credito cooperativo, anche negli anni a venire, impone di avere fondamenta sempre più solide. Per continuare ad essere a fianco dei soci, delle famiglie, dei singoli imprenditori, per migliorare la qualità dei servizi e contribuire in modo determinante allo sviluppo del territorio, occorre programmare su scala maggiore lo sviluppo, la qualità ed il governo dei rischi. Solidità patrimoniale, requisiti di capitale, attenzione al controllo dei rischi sempre sottolineati al Sistema da parte dell’Organo di Vigilanza costituiranno per noi un chiaro riferimento per uno sviluppo organico, coerente e allineato alle esigenze dei nostri soci”.
Questi i numeri della nuova realtà
Patrimonio Netto di circa 180 milioni di euro
base sociale di circa 5.000 soci in continua crescita
230 dipendenti
28 sportelli
Impieghi pari a circa 1.200 milioni di euro
Raccolta oltre 1.300 milioni di euro
“L’operazione di fusione – hanno dichiarato congiuntamente i due presidenti, Claudio Corsi (Monteriggioni) e Paolo Bandinelli (Chianti) – nasce anzitutto dalla condivisione di ideali comuni e fondanti che trovano la loro espressione nello Statuto e nella missione delle due banche incentrata sulla creazione di valore in tre ambiti: territoriale, mutualistico ed economico. A questo punto del nostro percorso è apparsa evidente la grande opportunità di avviare un processo di unione di due realtà sane e apprezzate, che portasse alla nascita di una nuova banca ancor più solida, più efficace ed efficiente, sempre rispettosa dei valori propri del credito cooperativo. Il forte legame con la zona di insediamento, la continua attenzione ai soci e ai clienti, alle imprese che investono sul nostro territorio, ancor più nei periodi di crisi, continueranno a costituire l’oggetto del nostro primario impegno e le nostre carte vincenti”.
Sulla stessa linea i due direttori Andrea Bianchi della Bcc del Chianti Fiorentino e Roberto Mugnaini della Banca Monteriggioni: "Una banca più solida e più grande non solo può continuare a esercitare la funzione di sostegno alle economie locali, ma diventa uno degli attori trainanti della comunità. Essere una buona banca di credito cooperativo, anche negli anni a venire, impone di avere fondamenta sempre più solide. Per continuare ad essere a fianco dei soci, delle famiglie, dei singoli imprenditori, per migliorare la qualità dei servizi e contribuire in modo determinante allo sviluppo del territorio, occorre programmare su scala maggiore lo sviluppo, la qualità ed il governo dei rischi. Solidità patrimoniale, requisiti di capitale, attenzione al controllo dei rischi sempre sottolineati al Sistema da parte dell’Organo di Vigilanza costituiranno per noi un chiaro riferimento per uno sviluppo organico, coerente e allineato alle esigenze dei nostri soci”.
Questi i numeri della nuova realtà
Patrimonio Netto di circa 180 milioni di euro
base sociale di circa 5.000 soci in continua crescita
230 dipendenti
28 sportelli
Impieghi pari a circa 1.200 milioni di euro
Raccolta oltre 1.300 milioni di euro