"Troppo impegnato altrove l'ex-sindaco s'à dimenticato del museo"
SIENA. “La chiusura del Santa Maria della Scala, fiore all’occhiello della cultura di Siena, è una delle eredità lasciate dall’ex sindaco Franco Ceccuzzi, che invece di affrontare il momento critico della città ha preferito occuparsi di altro, scappare e lasciare l’onere di gestire l’Amministrazione comunale al commissario”. E’ quanto dichiara l’ex consigliere comunale di Siena ed esponente del Pd, Giovanni Bazzini, in merito alla situazione del museo senese Santa Maria della Scala.
“Già il 22 dicembre 2011 – spiega Bazzini – il consiglio comunale senese aveva approvato una mozione con le linee guida per l’istituzione di una fondazione di partecipazione che permettesse al Santa Maria della Scala di coniugare insieme fondi pubblici e privati per fare fronte alle carenze di risorse finanziarie. Da allora ci sono voluti ben tre mesi per arrivare alla delibera consiliare, il 20 marzo 2012, sapendo che prima dell’estate la vicenda andava risolta, poiché non si poteva più procedere per proroghe. Poi, però, la Giunta guidata da Ceccuzzi non ha più fatto nulla. Evidentemente l’ex sindaco era troppo impegnato ‘altrove’ per dare seguito con rapidità alle indicazioni ricevute dal consiglio comunale e si è ‘dimenticato’ del Santa Maria della Scala”.
“A giugno, dopo che sono passati inutilmente altri tre mesi e dopo un anno dall’insediamento della sua giunta – prosegue ancora Bazzini – l’allora sindaco ha pensato bene di dimettersi, abbandonando il posto a cui era stato chiamato dai cittadini e lasciando nelle mani del commissario l’onere di gestire la grave crisi che attraversa Siena. Il prefetto Laudanna, a cui deve andare comunque l’appoggio della città, è costretto quindi a gestire una situazione molto critica dei conti della città, che avevamo segnalato con la nostra opposizione a bilanci senza poste certe e che anche le agenzie internazionali di rating hanno più volte sottolineato con il downgrading”.
(Foto Corrado De Serio)