SIENA. Anche l’Enoteca Italiana chiude…
Anche uno degli ultimi gioielli di Siena legato all’economia agroalimentare conclude la sua esistenza.
Nel quasi assoluto silenzio della politica senese lo storico Ente è scivolato nella liquidazione; alto ideale di memoria della cultura enoica italiana, è stata tradita e oltraggiata in molti modi, in questi anni.
Chi non ricorda la Settimana Nazionale dei Vini ed il supporto dato alla creazione dell’Accademia della Vite e del Vino, all’Associazione delle Città del Vino, al Movimento del Turismo del Vino, ecc.
Siena sempre chiusa tra le sue mura e nella presunzione di essere il centro del mondo abbandona quel legame anche con il territorio circostante, territorio fatto di produzioni agroalimentari di eccellenza e dove le imprese piccole e grandi hanno investito tempo, denaro, lavoro salvaguardando l’ambiente che la natura ci ha donato.
Ma di tutto questo la politica sembra non accorgersene e così un’altra istituzione è lasciata morire.
Ma siamo sicuri che sia soltanto un problema finanziario!
Perché non costituire una commissione consiliare o regionale per rendere trasparente quanto accaduto andando a verificare la gestione degli anni, verificare le attività, gli obiettivi i ritorni per le imprese!
Diceva un grande statista “non si possono risolvere i problemi con le stesse menti che li hanno generati”
E allora occorre rinnovare la politica senese e non solo: le istituzioni non possono essere solo occupazione del potere. Realtà come l’Enoteca Italiana deve essere punto di riferimento e di coinvolgimento della imprenditoria di comparto nazionale. Come possiamo pensare di lasciare a se stessa una istituzione che può valorizzare le perle enologiche anche della nostra la provincia, unica in Italia a vantare 5 produzioni di vino DOCG oltre a 12 vino DOC a cui si aggiungono altri prodotti gastronomici.
Non possiamo rassegnarci al deserto nel quale certa politica ci ha condotto: occorre mettere in campo idee, rispolverare progetti magari accantonati per vari motivi per rilanciare l’Enoteca. Tra questi torna alla memoria il progetto elaborato dalla Fondazione MPS afferente alla creazione di fondi di Private equity denominati ‘DEMETRA’ volti allo sviluppo e all’internazionalizzazione del Made in Italy agro-alimentare su tutta la filiera: il progetto aveva una valenza di finanza imprenditoriale a favore dell’economia, dell’industria e della distribuzione,
La nostra città deve e può assumere un ruolo importante nell’economia agroalimetare anche grazie ad una più calalizzata collaborazione con l’Università che potrebbe attivare master con il coinvolgimento degli imprenditori per una giusta formazione, in modo da disegnare un percorso professionale di crescita e di successo ed il giusto approccio al nuovo mercato del lavoro. Centrale in questa visione di sviluppo anche la necessaria valorizzazione dell’istituto tecnico agrario, dando priorità all’adeguamento delle sue strutture, mettendo attrezzature tecnologiche e una visione innovativa dei nuovi profili professionali.
Giovanni Bazzini
Candidato nella lista Pinciani Sindaco
“Pensare, Confrontarsi, Difendersi”