di Augusto Mattioli
SIENA. “Sono una persona sincera e tenace. Ma se qualcuno pensa di comandarmi bisogna proprio che mi convinca”. Lo dice con chiarezza Luciana Bartaletti, (58 anni, laureata in giurisprudenza, sindaco di Chiusdino dal 1999, con un’esperienza precedente di due anni nell’assessorato ai lavori pubblici e urbanistica), concorrente con Mauro Mariotti e Simone Bezzini alla nomination per la candidatura alla presidenza della Provincia di Siena.
Una donna di formazione cattolica “di cui non vergogno affatto. Anzi. All’inizio della mia attività politica – aggiunge – mi sono presentata da indipendente, poi mi sono iscritta alla Margherita alla fine del primo mandato di sindaco”. Una donna, che si è formata nelle varie esperienze di cui da sempre è ricco appunto il mondo cattolico. Iscrizione all’Azione Cattolica, servizio in parrocchia, attività di volontariato. Insomma un intenso lavoro nell’associazionismo culturale e sociale. “E in questa attività c’è stata l’occasione di un rapporto negli anni passati con varie culture, anche quelle di sinistra, socialisti e Pci compreso, tanto che abbiamo fatto un comitato donne a Chiusdino. Esperienze positive. Al rimescolamento tra culture compresa anche quella ambientalista, ho sempre creduto”.
Per lei “convintissima” dall’esperienza del Pd “dalle primarie il partito ha solo da guadagnare perché possono dare un contributo vero alla sua costruzione Credo che l’idea della contaminazione mi abbia arricchito. Per questo motivo ho aderito alle primarie, proprio perché volevo dare un contributo in questo senso. In questi giorni sono stata anche ad un incontro con gli ecologisti democratici e posso dire che nel Partito democratico non ci deve essere solo l’area riformista o cattolica ma anche quella ambientalista. All’interno del partito tutte queste sensibilità e culture devono essere ascoltate. Non si deve parlare di ex diesse o di ex Margherita. A me dà proprio fastidio essere chiamata ex Margherita. Vorrei aggiungere che le primarie senesi sono partite con prese di posizione anche da parte di esponenti di alto livello, che erano contrari e che avevano una certa paura di affrontarle. Molto probabilmente perché non c’è la cultura delle primarie anche se siamo nati da esse. Io ho accettato sapendo di dare un valore vero a questa esperienza. E anche di parlare di criticità sia di una gestione passata o di un programma non si deve avere paura, se si fa in maniera costruttiva”.
Per Luciana Bartaletti le primarie, con il dibattito politico in corso tra i tre partecipanti “sono un’occasione importante. Si tratta di un arricchimento programmatico perché le varie sensibilità dei tre candidati rafforzano il partito e permettono di riannodare un filo tra le diverse anime del partito, un dialogo che in questo momento si era interrotto non solo a Siena: C’è un doppio scopo. Di qualità di programma ma anche di qualità politica”.
Il programma appunto. Nel suo Bartaletti sottolinea che l’ente provincia deve avere un nuovo ruolo in un’ottica federalista “per ridurre i costi della burocrazia e della politica". Parla della necessità di “una maggior dotazione infrastrutturale” di strade e ferrovie, mentre per quanto riguarda Ampugnano allo stato attuale “si tratta di un embrione di struttura aeroportuale. Perciò è improprio usare la parola "rilancio" per una struttura che va pensata attraverso un percorso partecipativo nella sua funzione e anche alla luce degli attuali scenari economico-finanziari nazionali e internazionali”.
L'attenzione nel programma di Bartaletti va anche alla famiglia con politiche di sostegno agli anziani, ma anche di aiuto ai genitori di bambini tra i 3 i 36 mesi. All’agricoltura che deve essere rilanciata. Siena inoltre deve essere un laboratorio internazionale per l’edilizia biologica con la realizzazione assieme al parco scientifico di un Laboratori Internazionale per la sperimentazione.
Riguardo ai mezzi che arrivano dalla Banca Mps e dalla Fondazione il programma puntualizza che “lo sviluppo non deve essere inteso come conservazione ma come investimento delle grandi opportunità di lavoro”, Bartaletti non nasconde che le politiche sociali "sono vicine alla mia sensibilità per la mia esperienza passata. Ma mi interessa molto anche il settore delle energie rinnovabili, di cui si parla molto, ma concretamente bisogna velocizzarne l’iter di realizzazione. Penso che i comuni potrebbero lavorare con i piai regolatori per incentivarle”.
La candidata riguardo ai suoi avversari in queste primarie evita qualsiasi critica sui loro programmi. “Preferisco parlare di me, di quello voglio fare io. Bezzini è stato il mio segretario, L’ho votato e ho stima nei suoi confronti. Non sono abituata a fare cose alle quali non credo. Nel suo programma ci sono delle cose che posso anche condividere. Mariotti ha un taglio molto incentrato sulla crisi finanziaria e sull’occupazione e ha fatto bene perché credo sia il suo settore”.
Bartaletti concludendo il suo ragionamento lancia un preciso invito.”Tornare a fare politica tra la gente, parlarci, ascoltare, cercare di capire i problemi, Per quanto mi riguarda, io l’ho fatto”.
Una donna di formazione cattolica “di cui non vergogno affatto. Anzi. All’inizio della mia attività politica – aggiunge – mi sono presentata da indipendente, poi mi sono iscritta alla Margherita alla fine del primo mandato di sindaco”. Una donna, che si è formata nelle varie esperienze di cui da sempre è ricco appunto il mondo cattolico. Iscrizione all’Azione Cattolica, servizio in parrocchia, attività di volontariato. Insomma un intenso lavoro nell’associazionismo culturale e sociale. “E in questa attività c’è stata l’occasione di un rapporto negli anni passati con varie culture, anche quelle di sinistra, socialisti e Pci compreso, tanto che abbiamo fatto un comitato donne a Chiusdino. Esperienze positive. Al rimescolamento tra culture compresa anche quella ambientalista, ho sempre creduto”.
Per lei “convintissima” dall’esperienza del Pd “dalle primarie il partito ha solo da guadagnare perché possono dare un contributo vero alla sua costruzione Credo che l’idea della contaminazione mi abbia arricchito. Per questo motivo ho aderito alle primarie, proprio perché volevo dare un contributo in questo senso. In questi giorni sono stata anche ad un incontro con gli ecologisti democratici e posso dire che nel Partito democratico non ci deve essere solo l’area riformista o cattolica ma anche quella ambientalista. All’interno del partito tutte queste sensibilità e culture devono essere ascoltate. Non si deve parlare di ex diesse o di ex Margherita. A me dà proprio fastidio essere chiamata ex Margherita. Vorrei aggiungere che le primarie senesi sono partite con prese di posizione anche da parte di esponenti di alto livello, che erano contrari e che avevano una certa paura di affrontarle. Molto probabilmente perché non c’è la cultura delle primarie anche se siamo nati da esse. Io ho accettato sapendo di dare un valore vero a questa esperienza. E anche di parlare di criticità sia di una gestione passata o di un programma non si deve avere paura, se si fa in maniera costruttiva”.
Per Luciana Bartaletti le primarie, con il dibattito politico in corso tra i tre partecipanti “sono un’occasione importante. Si tratta di un arricchimento programmatico perché le varie sensibilità dei tre candidati rafforzano il partito e permettono di riannodare un filo tra le diverse anime del partito, un dialogo che in questo momento si era interrotto non solo a Siena: C’è un doppio scopo. Di qualità di programma ma anche di qualità politica”.
Il programma appunto. Nel suo Bartaletti sottolinea che l’ente provincia deve avere un nuovo ruolo in un’ottica federalista “per ridurre i costi della burocrazia e della politica". Parla della necessità di “una maggior dotazione infrastrutturale” di strade e ferrovie, mentre per quanto riguarda Ampugnano allo stato attuale “si tratta di un embrione di struttura aeroportuale. Perciò è improprio usare la parola "rilancio" per una struttura che va pensata attraverso un percorso partecipativo nella sua funzione e anche alla luce degli attuali scenari economico-finanziari nazionali e internazionali”.
L'attenzione nel programma di Bartaletti va anche alla famiglia con politiche di sostegno agli anziani, ma anche di aiuto ai genitori di bambini tra i 3 i 36 mesi. All’agricoltura che deve essere rilanciata. Siena inoltre deve essere un laboratorio internazionale per l’edilizia biologica con la realizzazione assieme al parco scientifico di un Laboratori Internazionale per la sperimentazione.
Riguardo ai mezzi che arrivano dalla Banca Mps e dalla Fondazione il programma puntualizza che “lo sviluppo non deve essere inteso come conservazione ma come investimento delle grandi opportunità di lavoro”, Bartaletti non nasconde che le politiche sociali "sono vicine alla mia sensibilità per la mia esperienza passata. Ma mi interessa molto anche il settore delle energie rinnovabili, di cui si parla molto, ma concretamente bisogna velocizzarne l’iter di realizzazione. Penso che i comuni potrebbero lavorare con i piai regolatori per incentivarle”.
La candidata riguardo ai suoi avversari in queste primarie evita qualsiasi critica sui loro programmi. “Preferisco parlare di me, di quello voglio fare io. Bezzini è stato il mio segretario, L’ho votato e ho stima nei suoi confronti. Non sono abituata a fare cose alle quali non credo. Nel suo programma ci sono delle cose che posso anche condividere. Mariotti ha un taglio molto incentrato sulla crisi finanziaria e sull’occupazione e ha fatto bene perché credo sia il suo settore”.
Bartaletti concludendo il suo ragionamento lancia un preciso invito.”Tornare a fare politica tra la gente, parlarci, ascoltare, cercare di capire i problemi, Per quanto mi riguarda, io l’ho fatto”.