La presidente della banca ha poi parlato della situazione economica internazionale
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di Augusto Mattioli
SIENA. “Il patrimonio artistico di Banca Mps, dal punto di vista della decisione della commissione europea, è in piena sicurezza. Tutti i beni vincolati sono esclusi da qualsiasi ipotesi di vendita, quale che sia il vincolo”.
Lo ha dichiarato la presidente di Banca Mps Stefania Bariatti parlando con i giornalisti a margine del convegno “L’opera d’arte nel mercato. Principi e regole”, che si tiene oggi e domani a Rocca Salimbeni. “Sono intervenuta per parlare del tema – ha aggiunto Bariatti – proprio in questo convegno che ho tenuto molto ad ospitare nella sede della banca”. Il futuro dell’ingente patrimonio artistico dellla banca, frutto di secoli di lavoro di acquisizioni, aveva destato non poche preoccupazioni in seguito alla forte crisi attraversata da Mps negli anni passati e fatto temere che fosse addirittura venduto per rimettere a posto parte dei conti.
Riferendosi poi all’attuale scenario macro economico, Bariatti conferma che “desta preoccupazione. Direi che la preoccupazione è di tutto il sistema economico non solo nelle banche ma in tutti gli imprenditori. Non è una novità: basta leggere i giornali, le dichiarazioni”.
Non sono mancate domande sulla situazione del Monte dei Paschi. “I risultati sono ottimi dopo il periodo difficile che abbiamo passato”. Il 2018 è stato un anno positivo per Bariatti, che ai giornalisti che prospettavano l’ipotesi, anche alla luce dei buoni risultati ottenuti, di poter chiedere alla nuova commissione (che si formerà dopo le elezioni europee) una estensione della permanenza dello Stato nel capitale, ha risposto: “Una domanda difficile davvero. I risultati dovrebbero agevolare la posizione della banca sul mercato anche per operazioni straordinarie. Quello che farà la prossima commissione europea è veramente della mente di Dio. In questo momento non sappiamo come sarà composto il Parlamento europeo”. Alla domanda se si tratti comunque di un’ipotesi su cui poter lavorare la presidente ha affermato: “si può lavorare su qualunque ipotesi, nel senso che le decisioni della commissione in materia sono state riviste negli anni, quando sono cambiate le situazioni di mercato, le situazioni dei beneficiari e per circostanze esterne. Quindi le decisioni della commissione sono scritte nel marmo, però tengono conto della situazione nel momento in cui sono emanate. Ho visto tantissime decisioni modificate negli anni. Non vuol dire che questa possa essere cambiata. Bisogna veramente vedere quale sarà la situazione. Intanto noi abbiamo delle tappe, che vanno rispettate. La prima è quella di presentare al governo in piano davalutare per poi presentarlo alla commissione europea a fine anno. Certo – ha sottolineato Bariatti – il fatto che la commissione sarà composta nel quarto trimestre farà sì che la commissione stessa dovrà esaminarlo tra i primi atti che avrà sul tavolo. I tempi sono quelli e il piano è questo”.