SIENA. “La nuova normativa sulla valuta e la disponibilità dei pagamenti è un intervento utile, sia in questa fase di recessione che per la prospettiva, che diminuisce i costi delle commissioni bancarie, rafforza la tutela della clientela, aumenta la libertà e la concorrenza nel mercato dei servizi finanziari”. Con queste parole il deputato del Partito democratico, Franco Ceccuzzi commenta l’approvazione avvenuta ieri, giovedì 16 luglio da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, del subemendamento – presentato dal gruppo del Partito democratico e che vede Franco Ceccuzzi come primo firmatario – che rivede le norme sulla valuta e sulla disponibilità delle operazioni bancarie contenute nel decreto legge anticrisi. Secondo il testo approvato, dal 1° gennaio 2010, la data di valuta e di disponibilità riconosciuta al beneficiario di bonifici, di assegni circolari e di assegni bancari non dovrà superare mai, rispettivamente, uno, uno e tre giorni successivi alla data del versamento.
“Questa importante innovazione – aggiunge Ceccuzzi – è stata raggiunta in virtù di un nostro primo emendamento che ha posto la questione della direttiva comunitaria 2007/64/CE. Questa, omessa nel testo originale del governo, regola i servizi di pagamento nel mercato interno e contiene disposizioni che non ammettono un disallineamento tra la valuta e la disponibilità. Ora, invece, il testo fissa la data di valuta e di disponibilità riconosciuta al beneficiario di bonifici, di assegni circolari e di assegni bancari, che non possono mai superare, rispettivamente, uno, uno e tre giorni successivi alla data del versamento”.
“Si tratta – conclude Ceccuzzi – di un altro passo in avanti nel miglioramento e nel contenimento dei costi bancari, frutto di un’intesa tra la maggioranza e l’opposizione, così come è avvenuto per l’abolizione della commissione di massimo scoperto e per l’introduzione delle sanzioni per le banche che ostacolano la portabilità dei mutui e la gravità dell’atto di surroga, introdotti nel decreto anticrisi numero 185”.
“Questa importante innovazione – aggiunge Ceccuzzi – è stata raggiunta in virtù di un nostro primo emendamento che ha posto la questione della direttiva comunitaria 2007/64/CE. Questa, omessa nel testo originale del governo, regola i servizi di pagamento nel mercato interno e contiene disposizioni che non ammettono un disallineamento tra la valuta e la disponibilità. Ora, invece, il testo fissa la data di valuta e di disponibilità riconosciuta al beneficiario di bonifici, di assegni circolari e di assegni bancari, che non possono mai superare, rispettivamente, uno, uno e tre giorni successivi alla data del versamento”.
“Si tratta – conclude Ceccuzzi – di un altro passo in avanti nel miglioramento e nel contenimento dei costi bancari, frutto di un’intesa tra la maggioranza e l’opposizione, così come è avvenuto per l’abolizione della commissione di massimo scoperto e per l’introduzione delle sanzioni per le banche che ostacolano la portabilità dei mutui e la gravità dell’atto di surroga, introdotti nel decreto anticrisi numero 185”.