Per la Falcri, infatti, allo stato attuale non sno percorribili altre strade, perché "creerebbero solo ulteriori effetti negativi. In particolare, in questa fase economica drammatica per il sistema finanziario mondiale, "giudichiamo estremamente negativa l'ipotesi di far sopravvivere la Banca Toscana in queste condizioni. Sarebbe, con tutta evidenza, solo una "riserva strategica" per la capogruppo in caso di necessità economiche future".
La Falcri giudica estremamente negativo un cambio di strategia a poco più di sei mesi dalla presentazione del Piano Industriale alla comunità finanziaria internazionale.
La segreteria ha quindi avuto mandato di "chiedere a BMPS di contenere il numero delle Filiali da vendere, limitandosi a quanto previsto dalla Delibera dell’ Autorità Garante della Concorrenza del 7 Maggio 08, pertanto 110/125 e non 150 filiali di tutto il gruppo; di chiedere a BMPS di rendere ufficiale l’elenco delle Filiali oggetto di trattative per la cessione ed i criteri utilizzati per la loro scelta e di indirizzare la preferenza verso un unico soggetto bancario, permettendoci di gestire al meglio le ricadute sui colleghi interessati; chiedere a Banca Toscana e a BMPS di continuare a non effettuare trasferimenti, garantendo comunque la funzionalità organizzativa delle filiali, chiedere a Banca Toscana e a BMPS di riaprire il Fondo di Solidarietà e di Sostegno al Reddito, come avvenuto per BAV, onde poter soddisfare le eventuali esigenze dei colleghi interessati; approfondire nel merito la nostra proposta sul “Diritto di Opzione”, da noi più volte sollecitata; di garantire il rispetto delle professionalità acquisite dai colleghi e porre la massima attenzione alla mobilità del personale, sia nell’ipotesi di cessione che in quella di incorporazione.