SIENA. La Germania corre nell’export verso la Cina, ma l’Italia non demorde forte di una specializzazione industriale ed una composizione delle merci esportate molto simili.
Secondo uno studio dell’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena la quota di esportazioni tedesche extra-UE verso la Cina supera il 12%, mentre quella italiana segue al 4,5%.
La domanda cinese per le merci italiane non si arresta. Nel 2009, quando il commercio mondiale si è contratto di oltre il 23% e le merci cinesi importate dal mondo sono diminuite in valore dell’11%, le importazioni cinesi dall’Italia si sono mosse in totale controtendenza registrando aumenti dell’1,8% anno su anno e del 3,1% a/a rispettivamente. Nei primi sei mesi del 2010 la domanda cinese per le merci italiane accelera (+23% anno su anno) ed i beni che si dirigono in Cina crescono a ritmi superiori rispetto a quelli diretti vs Europa (12,4% anno su anno) e Nord America (+13,6% anno su anno).
La crisi ha anche messo in evidenza il crescente peso che i paesi emergenti hanno tra i mercati di sbocco delle merci italiane. Negli ultimi 10 anni, infatti, la quota di esportazioni assorbite dall’Europa è scesa di oltre il 2%. Considerando solo le esportazioni extra europee la quota assorbita dagli Usa è scesa di circa il 14%, mentre quella cinese è salita del 4,5% e tale quota è destinata a crescere nei prossimi anni in linea con l’aumento dei redditi nel paese. Negli ultimi 4 anni la spesa per consumi delle famiglie cinesi in termini reali è cresciuta del 40% e nel 2009 il numero delle persone abbienti ha superato quello del Regno Unito. La Cina sta diventando un partner molto importante anche per gli altri paesi europei, in particolare per la Germania che esporta in Cina oltre il 12% delle sue esportazioni extra UE.
La domanda cinese nei confronti delle merci europee si concentra soprattutto nel settore dei macchinari e dei mezzi di trasporto. Secondo quando rilevato da Eurostat, nel 2009, la domanda cinese per tale comparto ha assorbito da sola circa il 12% delle esportazioni totali di settore dall’Eu-27 ed il paese ha importato una quantità di beni che in valore sono stati pari a circa 55 miliardi, valore quasi doppio rispetto alle importazioni vs la Russia.
Anche la domanda cinese per le merci italiane si concentra negli stessi comparti. Nei primi 6 mesi del 2010 la Cina ha importato dall’Italia quasi 2 Mld di euro di macchinari (+21% anno su anno), assorbendo così circa il 7% delle esportazioni italiane del settore. In aumento anche le esportazioni di prodotti chimici (+31%), seconde solo ai macchinari come ammontare sul totale delle importazioni cinesi dall’Italia.
Nel prossimo biennio la domanda cinese dovrebbe rimanere sostenuta, grazie ad un’economia che crescerà a ritmi superiori all’8%. I rischi di tale scenario sono contenuti e collegati principalmente alla situazione del comparto immobiliare che evidenzia ancora una buona tenuta. Inoltre l’atteso apprezzamento della valuta cinese nei prossimi mesi (possibile rafforzamento nell’ordine del 10-15%) sosterrà la domanda cinese. Le pressioni statunitensi sul cambio si faranno più pressanti nei prossimi mesi in vista delle elezioni di mid-term e del G-20 a novembre. Per quanto riguarda il commercio estero italiano i settori che dovrebbero continuare ad essere favoriti anche nei prossimi mesi sono il comparto agricolo ed alimentare. Nei primi 6 mesi del 2010 le esportazioni del settore agricolo verso la Cina sono cresciute del +136%. Bene anche il comparto delle bevande (+90%) e dei prodotti alimentari in genere (+82%). In forte recupero anche le esportazioni degli articoli in gomma (+80%) e di mobili (+50%).