Il disappunto dell'associazione Buongoverno per l'operazione Axa
SIENA. Dall’Associazione Buongoverno riceviamo e pubblichiamo.
“Purtroppo non sembrano fermarsi le ombre degli “avvoltoi” che minacciano la fragilità della Banca MPS.
In questo senso, l’ultimo degli innumerevoli aumenti di capitale, di 2,5 miliardi di Euro, sembra sia stato ancora una volta utilizzato furbescamente per fare cassa da parte di più attori, attingendo nuovamente ai soldi sottoscritti dallo Stato, quindi dai cittadini, o dagli azionisti.
Dopo il Fondo Enpam (cassa dei medici e odontoiatri), ora è la volta di AXA, da qualcuno indicato come partner leale e affidabile, ma che non ha avuto alcuna remora a liquidare l’intera quota in suo possesso, incassando una bella plusvalenza, indifferente al naturale contraccolpo che avrebbe subito il titolo MPS in Borsa.
In alcune assemblee di MPS degli scorsi anni avevamo fatto presente l’enorme vantaggio che stava avendo AXA, utilizzando la rete di Banca MPS per vendere i suoi prodotti, con notevoli margini per se stessa più che per MPS. Nessuno, come al solito, aveva colto questi nostri dubbi. Ed ecco che, in una fase piuttosto delicata per la situazione di MPS, la società francese ha di nuovo privilegiato i suoi interessi e, da quanto si apprende dai media, potrà continuare ad usufruire dei vantaggi derivanti, guarda caso, dalla proroga dell’accordo, effettuata anticipatamente dall’allora A.D. di Banca MPS Morelli, oggi Executive Chairman di Axa”.