Il sindaco Valentini ha risposto ad una interrogazione dei 5 Stelle
SIENA. Facendo riferimento all’avvio del processo a Milano sul derivato Alexandria e alla costituzione delle parti civili e dei lavori della Commissione di inchiesta della Regione Toscana, Michele Pinassi e Mauro Aurigi del MoVimento Siena 5 Stelle hanno presentato, nella seduta consiliare dello scorso 28 gennaio, un’interrogazione sulle ultime vicende di Banca e Fondazione MPS. Mauro Aurigi ha chiesto al sindaco “perché il Comune di Siena non figura tra le parti civili nel processo, in rappresentanza della propria comunità mortificata e impoverita dalle conseguenze della scellerata operazione Antonveneta”. E “se l’Amministrazione intenda costituire una commissione d’inchiesta analoga a quella regionale, anche per fornire a questa ogni possibile supporto, al fine di appurare la verità sul più grosso scandalo finanziario europeo del dopoguerra, che ha avuto pesanti ripercussioni sul tessuto sociale ed economico cittadino, regionale e nazionale”.
Il sindaco Bruno Valentini ha ricordato che l’assise, nella seduta del 26 settembre 2013, approvando un ordine del giorno della consigliera Bufalini alla mozione in discussione, lo abbia impegnato “ad avviare in Conferenza dei capigruppo un percorso che consentisse di dare risposta alle istanze di verità, attraverso un confronto trasparente che possa ricostruire la storia recente, offrendo alla città la possibilità di comprendere quanto accaduto”. E a “sollecitare i Deputati designati dall’ente nella Fondazione MPS, nel rispetto delle loro prerogative, a valutare la possibilità di promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e di chi, comunque, risulti responsabile della grave crisi istituzionale e finanziaria della stessa Fondazione”.
Valentini ha ribadito, anche, come l’azione dell’Amministrazione sia da considerarsi complementare al lavoro della Magistratura, che ha articolato la propria attività d’indagine su diverse sedi, oltre a Siena, producendo ipotesi di accusa ed anche alcune sentenze. Il sindaco ha inoltre puntualizzato come, nell’ottobre 2013, rappresentando la volontà dell’Amministrazione, abbia scritto agli altri enti nominanti della Fondazione, sottolineando la volontà di “presentare – come cita la lettera – ufficialmente una richiesta nei confronti della Fondazione, affinché sia fatta luce sulle eventuali responsabilità amministrative degli organi uscenti e precedenti”. Ebbene – ha aggiunto – questa lettera, a cui gli altri enti non hanno risposto, tranne l’Arcivescovado che ha sostenuto di ritenere sufficiente l’azione svolta in passato dal proprio rappresentante, è una dimostrazione palese della nostra volontà di fare emergere la verità. Nonostante non sia facile assumersi la responsabilità giuridica e politica di richiedere oltre 3 miliardi di euro di danni ai precedenti membri della Deputazione e a istituti bancari di grande rilievo nazionale e internazionale. Ebbene questo coraggio c’è stato e riusciremo a portare sul banco degli imputati chi ha sbagliato insieme alle banche che hanno accreditato, sostenuto e finanziato l’operazione di acquisto di Banca Antonveneta e l’eccesso di indebitamento di Fondazione MPS. I fatti dimostrano – ha concluso il primo cittadino – che abbiamo avuto il coraggio di andare decisamente ben oltre la redazione di un libro bianco, perché i membri della Fondazione, rispondendo alla nostra iniziativa, hanno avanzato una concreta contestazione economica per oltre 3 miliardi. Un’azione di responsabilità proposta e fortemente sostenuta da questa Amministrazione, grazie al voto della maggioranza consiliare, che ha ritenuto di dover mettere in atto questo gesto di responsabilità, di coraggio e di iniziativa concreta. Il nostro obiettivo è quello di riavere il denaro indietro e punire chi ha sbagliato e la Fondazione, qui, gioca un ruolo inquisitorio chiave rappresentando le istanze di un intero territorio che vuole sapere la verità. Confermo, infine, per l’ennesima volta, che è impossibile che il Comune possa essere accettato come parte civile nel processo contro i precedenti vertici di Banca MPS, e che tale esortazione ha, quindi, un significato meramente demagogico”.
Aurigi, nel dichiararsi completamente insoddisfatto, ha palesato divergenza su quanto risposto dal sindaco, ribadendo: “dire che il Comune, a prescindere, non avesse alcun titolo a richiedere la costituzione di parte civile, è il classico fasciarsi la testa senza averla battuta. Bisognava lasciare ai giudici decidere se e perché la richiesta veniva rigettata o accettata. Senza contare che averci rinunciato a priori, ha comportato una riduzione di pressione su chi deve decidere sull’intera questione”.