SOVICILLE. L’assemblea dei soci di Banca Cras ha approvato il bilancio 2009 presentato dal presidente Florio Faccendi durante l’incontro di venerdì 14. Un bilancio frutto della sintesi di un anno intenso per Banca Cras impegnata con successo con il piano industriale post fusione ed in prima linea nel sostegno ad imprese e famiglie in un momento economico molto complesso.
“Ogni anno siamo chiamati a confrontarci con sfide sempre più impegnative – ha commentato il presidente Faccendi – e il 2009 è stato un vero banco di prova: una prova superata grazie alla coerenza rispetto ai principi e ai valori cooperativi e all’impegno personale di tutti. Se oggi siamo a presentare un bilancio di questo tipo lo dobbiamo soprattutto dalla fiducia dei soci e dei clienti e a tutto il personale che ha dimostrato un grande attaccamento e piena condivisione con le linee guida del Cda”.
I dati del bilancio 2009 vanno letti considerando che la fusione tra Bcc Sovicille e Bcc Chianciano è avvenuta alla fine del primo semestre: Banca Cras dunque chiude il 2009 una raccolta complessiva che si attesta a 684 milioni di euro ed una crescita della diretta crescita del 6,1%rispetto ai dati 2008 (sommatoria delle due banche prima della fusione). Gli impieghi con clientela sono saliti a 481 milioni di euro tra cui quelli a medio-lungo termine hanno raggiunto i 344 milioni di euro, con una crescita del 6,5% sull’anno precedente (sommatoria delle due banche). In riferimento agli obiettivi previsti nel Piano Industriale, approvato in sede di fusione, si può rilevare che la raccolta, gli impieghi ed il patrimonio (che raggiunge nel 2009 i 59 milioni di euro) sono in linea con quelli attesi.
Per quanto riguarda il conto economico, il margine d’interesse supera i 21 milioni di euro, mentre il margine d’intermediazione raggiunge i 26,9 milioni di euro, entrambi in crescita rispetto all’anno precedente.
L’utile di gestione, al lordo delle imposte, si attesta a 3,4 milioni di euro, dopo aver operato rettifiche per deterioramento dei crediti per 3,5 milioni di euro, in coerenza con i principi di sana e prudente gestione da sempre portate avanti dal Consiglio di Amministrazione. L’utile netto di esercizio ammonta a euro 2,188 milioni.
Banca Cras punta quindi sulla centralità del patrimonio in coerenza con il piano industriale, tenendo ben saldo l’impegno sugli investimenti nel territorio al servizio dei propri soci e clienti. Il processo di fusione le ha permesso di cogliere nuove opportunità grazie anche all’ottima integrazione delle risorse umane e la valorizzazione delle professionalità, in linea con gli obiettivi personali e quelli aziendali.
“Ogni anno siamo chiamati a confrontarci con sfide sempre più impegnative – ha commentato il presidente Faccendi – e il 2009 è stato un vero banco di prova: una prova superata grazie alla coerenza rispetto ai principi e ai valori cooperativi e all’impegno personale di tutti. Se oggi siamo a presentare un bilancio di questo tipo lo dobbiamo soprattutto dalla fiducia dei soci e dei clienti e a tutto il personale che ha dimostrato un grande attaccamento e piena condivisione con le linee guida del Cda”.
I dati del bilancio 2009 vanno letti considerando che la fusione tra Bcc Sovicille e Bcc Chianciano è avvenuta alla fine del primo semestre: Banca Cras dunque chiude il 2009 una raccolta complessiva che si attesta a 684 milioni di euro ed una crescita della diretta crescita del 6,1%rispetto ai dati 2008 (sommatoria delle due banche prima della fusione). Gli impieghi con clientela sono saliti a 481 milioni di euro tra cui quelli a medio-lungo termine hanno raggiunto i 344 milioni di euro, con una crescita del 6,5% sull’anno precedente (sommatoria delle due banche). In riferimento agli obiettivi previsti nel Piano Industriale, approvato in sede di fusione, si può rilevare che la raccolta, gli impieghi ed il patrimonio (che raggiunge nel 2009 i 59 milioni di euro) sono in linea con quelli attesi.
Per quanto riguarda il conto economico, il margine d’interesse supera i 21 milioni di euro, mentre il margine d’intermediazione raggiunge i 26,9 milioni di euro, entrambi in crescita rispetto all’anno precedente.
L’utile di gestione, al lordo delle imposte, si attesta a 3,4 milioni di euro, dopo aver operato rettifiche per deterioramento dei crediti per 3,5 milioni di euro, in coerenza con i principi di sana e prudente gestione da sempre portate avanti dal Consiglio di Amministrazione. L’utile netto di esercizio ammonta a euro 2,188 milioni.
Banca Cras punta quindi sulla centralità del patrimonio in coerenza con il piano industriale, tenendo ben saldo l’impegno sugli investimenti nel territorio al servizio dei propri soci e clienti. Il processo di fusione le ha permesso di cogliere nuove opportunità grazie anche all’ottima integrazione delle risorse umane e la valorizzazione delle professionalità, in linea con gli obiettivi personali e quelli aziendali.