SIENA. L’aumento dell’IRPEF per ripianare, in parte, il deficit di bilancio è un provvedimento estremo che non doveva essere adottato. È da almeno tre anni che Azione chiede una riforma strutturale della sanità toscana per fare fronte alle carenze di personale, continuando a garantire una buona qualità e sicurezza delle cure in quello che è ancora oggi considerato, lo dicono i dati di Agenas, un servizio sanitario efficiente.
Ma la sanità, come sosteniamo da tempo, ha bisogno di continue attenzioni e cambiamenti perché sia in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini in un mondo in continua trasformazione. I professionisti devono poter lavorare in un’organizzazione sanitaria che funzioni, snellendo i processi burocratici, più funzionale e attenta nel dare risposte.
Anche il governo nazionale ha solo formalmente dedicato più risorse alla sanità, con tre miliardi di cui due miliardi e quattrocentomila dedicati interamente al rinnovo dei contratti di lavoro. Se consideriamo l’inflazione il saldo risulta dunque molto negativo. Anche sulla questione del pay-back, ci sono responsabilità, ma sarebbe troppo facile attribuirle tutte al governo nazionale.
“Ci faccia capire il Presidente Giani come intende riformare la sanità toscana; Cosa intende fare, quali provvedimenti adottare, è su questo che ci vogliamo confrontare, l’aumento delle tasse non basta a risolvere il problema. Le proposte di Azione sono state pubblicate e rese note a tutti in numerosi documenti e siamo disponibili da subito a un confronto nel merito.” – dichiara Marco Remaschi segretario regionale di Azione.
“Ci fa sorridere l’uscita dall’aula dei due rappresentanti di Italia Viva (Scaramelli e Sguanci) al momento del voto su questo emendamento dell’IRPEF deciso dal consiglio. Si accorgono solo oggi della situazione della sanità? Dove sonostati negli ultimi tre anni?”, chiede Remaschi agli ex alleati.
“Adesso è il momento di agire con riforme strutturali che il governatore di una grande regione come la Toscana, può e deve fare. In politica sanitaria non ci sono vincitori o vinti, se la sanità non è gestita bene chi ci rimette sono i cittadini che hanno servizi scadenti e code infinite, nonostante l’aumento delle tasse.”, chiude Remaschi.
“Quello del consiglio regionale è un provvedimento estremo, che non doveva essere adottato – ribadisce il segretario provinciale di Azione Siena Roberto Bozzi –. In questi anni altri erano gli interventi da attivare nella sanità toscana. Ci sono criticità che vengono sistematicamente ignorate, come le difficoltà che denunciano gli operatori sanitari, la carenza di personale nelle strutture ospedaliere e i pazienti sempre a confrontarsi con i soliti problemi delle liste di attesa o degli interventi programmati che saltano. Per questo siamo fortemente contrari all’aumento dell’Irpef”.