"Nel piano di prelievo del daino hanno ridotto i numeri nonostante l'emergenza"
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SIENA. Dall’ATC Siena riceviamo e pubblichiama.
“In questi giorni la Regione Toscana ha approvato il Piano di caccia del Daino nell’ATC Siena: questa specie di cervide è alloctona e naturalizzata e considerata da eradicare in molte zone della nostra provincia. La stessa Regione Toscana prevede la non vocazione del nostro territorio per questa specie, dovuta alla forte presenza di vigneti e oliveti, senza considerare che siamo nel pieno della attuazione della legge obiettivo sugli ungulati, fortemente voluta dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione per riportare il numero di ungulati selvatici (cinghiali, cervi, caprioli e daini) a numeri sostenibili per la nostra agricoltura e il nostro territorio. In questo scenario l’ATC Siena, dopo accurati censimenti primaverili, ha predisposto un piano di abbattimento di circa 1500 esemplari (sostanzioso ma non esagerato, considerata la presenza e diffusione della specie) e lo ha inviato alla Regione per la relativa approvazione. L’obbligo di legge prevede per la Regione di acquisire il parere dell’ISPRA (Istituto Nazionale per la Ricerca e Protezione Ambientale) ma poi di procedere come Regione, in scienza e coscienza, tenendo in considerazione il parere stesso, ma non avendo alcun obbligo di seguirlo, argomentando e giustificando gli scostamenti dal parere stesso.
Ebbene il Piano del Daino è ritornato dall’ISPRA decurtato per i distretti di ben 900 capi con assegnazioni ad alcuni di essi di quantitativi ridicoli (per esempio 10 daini a Distretti con 100 cacciatori iscritti). Il prelievo totale approvato di 927 capi, se
consideriamo anche quelli assegnati alle Aziende Faunistico Venatorie, è pari al 17.42% della popolazione stimata. Tali dati dimostrano come non si tenda alla riduzione ma addirittura si approvi un prelievo più che conservativo. Purtroppo come per il capriolo la Regione ha preso atto dei numeri dell’ISPRA e li ha fatti propri approvando pertanto piani di abbattimento del tutto insufficienti.
Assistiamo di nuovo purtroppo a uno scenario gestionale paradossale in cui in piena emergenza ungulati – sancita dalla legge – gli Enti preposti alla gestione della Caccia e al risarcimento dei danni (gli ATC) sono del tutto impotenti perché un Ente Nazionale,
completamente distaccato dalla realtà locale, continua a decurtare i piani di abbattimento degli ungulati e la Regione, che avrebbe l’autonomia legale, l’autorità Istituzionale e l’Autorevolezza del Cirsemaf (Istituto Scientifico regionale) per imporre comunque i propri piani di abbattimento continua a mantenere un ruolo notarile, causando difficoltà e frustrazione degli ATC, scontento nei cacciatori e forte disagio del mondo agricolo. L’ATC Siena comunque non intende rimanere inerte e denuncia con forza questa situazione paradossale e insostenibile chiedendo che le Associazioni Agricole, i Consorzi di tutela dei vini e le Associazioni Venatorie si mobilitino a fianco dei cacciatori per invertire decisamente la rotta, verso una gestione sostenibile e reale delle popolazioni di ungulati selvatici.
L’ATC Siena inoltre ritiene urgente e necessario l’intervento delle autorità politiche e istituzionali, affinché si attivino con tutti gli strumenti a disposizione per il superamento di questa paradossale quanto insostenibile situazione”.