SIENA. Quello che segue è l’intervento di Riccardo Galligani, dirigente provinciale della Lega Nord di Siena e Socio – Azionista della Banca MPS, all’Assemblea degli azionisti di qualche giorno fa, che può essere considerato il compendio delle critiche, delle insoddisfazioni e delle preoccupazioni sulla situazione attuale della banca, venute da rappresentanti delle liste civiche (in particolare Romolo Semplici che si è spesso battibeccato con il presidente Giuseppe Mussari). Un’assemblea nella quale non sono mancati episodi curiosi come l’intervento in poesia di un azionista.
“Signori azionisti, Signor Presidente, Signor Direttore Generale,
Sono un cittadino della Provincia di Siena e intervengo sia come piccolo azionista sia come membro del direttivo provinciale senese della Lega Nord, molto colpito dalla crisi di una banca che fino a qualche anno fa ritenevo un modello di affidabilità e solidità, e che ora vedo, invece, navigare in acque molto poco sicure.
Ho sempre avuto una certa attenzione al MPS perché incuriosito e inorgoglito dal fatto che un piccolo territorio come il nostro avesse saputo costruire nei secoli una realtà bancaria così forte da diventare il terzo istituto nazionale, che oggi però, come detto, sembra attraversare una difficilissima situazione.
Per questo sono qui. Da cittadino responsabile ho la necessità di iniziare a confrontarmi su certi argomenti, nella sede opportuna, per avere maggiori informazioni e farmi un'idea più precisa dell'attuale situazione della banca.
Essendo la prima volta che sono in questa assemblea, non entro in precisazioni squisitamente tecniche, ma avrei alcuni quesiti da porre:
– Prima di tutto un chiarimento sul metodo delle nomine sia nel Cda, che nelle controllate. Leggendo varie fonti di stampa ho appreso che non si procederebbe in base a precisi requisiti, ma su criteri di appartenenza partitica o addirittura di amicizia. Ho creduto che queste fossero illazioni, ma, da alcune informazioni ottenute, mi sono reso conto che in molti casi questa critica sembrerebbe corrispondere al vero. Mi chiedo, e vi chiedo, cosa deve pensare un giovane che crede nella necessità di valori e di trasparenza, di fronte a comportamenti così discutibili?
-Altro aspetto che ritengo singolare è il compiacimento da parte Vostra sul ratto compiuto da Intesa con l'assunzione del Sign. Morelli, manager oltremodo stimato all'occorrenza da MPS. Per parafrasarla con una battuta è come se Moratti fosse contento se il Milan gli sottraesse Milito, non pensando che dal giorno dopo lo stesso diventerebbe un pericolo per l'Inter. Oltretutto, Morelli è stato destinato alla Banca del territorio, accentuando una forte concorrenza al MPS, già accresciuta dopo la conveniente acquisizione di ottimi sportelli MPS operata da Banca Intesa. C'è tutta la sensazione che questa “migrazione” sia stata molto più fruttuosa per Banca Intesa e per lo stesso Morelli, che tra l'altro ha così evitato con strana tempestività, di dover ottemperare alla firma del bilancio 2009.
In più, fa molto sorridere assistere a campagne pubblicitarie del tutto ossessive ed esagerate nei periodi di particolari difficoltà o di debolezza del titolo. Queste iniziative sono sempre sopra le righe, come è nuova e cattiva consuetudine di questo CDA, fatte reclutando i più costosi registi sulla piazza, forse per soddisfare smodate ambizioni personali, e soprattutto presentano dei costi estremamente elevati e dei ritorni tutti da scoprire. Ricordiamo che il vecchio MPS, pur non ricorrendo a queste forme di pubblicità (che personalmente ritengo più adatte a prodotti mediocri bisognosi di artificiosi abbellimenti e non appropriate a seri prodotti finanziari), aveva raggiunto livelli di immagine e di etica non paragonabili a quelli attuali. E, a proposito di etica, avrei preferito che il MPS, anche in questo campo, avesse optato per una diversa strategia, magari impegnando questa cospicua cifra in progetti sociali ed umanitari, promuovendo così un suo peculiare tipo di pubblicità, anche indiretta, più utile e, appunto, etica, invece di inseguire ancora una volta le banche enormemente più grandi sullo stesso campo, del tutto inflazionato e poco innovativo. Il MPS di una volta aveva sempre avuto un suo stile ed una sua etica, del tutto vincenti e per questo invidiati da tutto il mondo che hanno portato al raggiungimento di quei grandi risultati, oggi del tutto disattesi. Siamo passati dall’insegnare a cercare di copiare.
In questo contesto mi fanno sorridere i tanti assurdi premi assegnati a esponenti della Banca MPS, quasi tutti da parte di organismi di scarsa importanza e di dubbia rilevanza; non sarà che si cercano o si sollecitano riconoscimenti e legittimazioni di ogni genere, pur del tutto marginali e poco credibili, per tentare di spostare l’attenzione dalle evidenti responsabilità sulla discutibile gestione della Banca? Non è imbarazzante pagare intere pagine di pubblicità per tentare di confondere i cittadini su di un anno favorevole al MPS? Cito le testuali parole: “Un buon anno – dodici mesi di successi”, elencando una serie di futili premi senza alcun significato dal punto di vista tecnico ed economico, mentre gli analisti sfornano statistiche che vedono il MPS al penultimo posto del FTSI-MIB con un vistoso ribasso di ca. il 20%, in un anno che è stato positivo per la maggior parte delle borse mondiali e dei titoli azionari.
Non ho mai visto di buon grado i confronti con le altre banche concorrenti, cosa invece utilizzata strumentalmente dal Cda solo nei casi convenienti, ma solo per informazione, questa è la performance annuale dei titoli delle principali banche italiane al 31.3.10 e vede:
MPS + 5,7%; – UBI + 20 %; – Intesa + 33 %; – Unicredit + 76 %;
Altro aspetto pubblicitario mal gestito è quello relativo alla sponsorizzazione dell'AC Siena. A parte la mortificazione degli sportivi per una retrocessione che appare inevitabile, attribuiamo precise responsabilità al Presidente della Banca, che come al solito, ha voluto gestire in prima persona situazioni a lui estranee, finendo per portare a Siena un personaggio come Lombardi Stronati che ha finito per distruggere una Società funzionante, dimostrandosi così per quello che è, e ha gettato le premesse per un campionato fallimentare con la complice indifferenza delle istituzioni, non sanata da una tardiva ricerca di una nuova dirigenza alla quale però sembra siano state ancora una volta imposte dal Presidente della banca, persone del tutto inadeguate. Riteniamo dannosa per la banca e per città l'eventuale retrocessione del Siena Calcio.
Un altro capitolo molto imbarazzante è quello riguardante la “svendita” delle Filiali, imposta dall’Antitrust, dopo la scellerata acquisizione dell'Antonveneta. Svendita fatta a pezzi, in contrasto con quanto concordato con i sindacati, e avvenuta dopo ripetute e umilianti proroghe richieste all’Antitrust a beneficio anche di un grande concorrente come Intesa San Paolo – Cassa Risparmio Firenze, per la miseria di 4 milioni a sportello.
Ogni sportello dell’Antoveneta fu pagato oltre 9 milioni di euro (era novembre 2007) con scarsa resa e quindi di scarso valore, ubicati in zone non interessanti come quelle nel sud d'Italia. Quelli venduti a Intesa insistono, invece, tutti in un territorio molto ricco e molto ambito, e sicuramente andranno a scalfire il dominio di MPS proprio in quella che era stata da sempre la sua zona storica!
Quindi facciamo due conti: Banco Santander a ottobre 2007 acquista Antonveneta da ABN Ambro al prezzo di 5,5 milioni per sportello, dopo poche settimane, con un contratto MAI RESO PUBBLICO, MPS rileva la stessa banca per oltre 9 milioni per filiale. (supervalutando ogni filiale di circa 3,5 milioni di euro)
Ma non è finita, vendendo oggi delle filiali ad Intesa e Banca Carige per 4 milioni ca. (filiali che ha pagato circa 9 milioni, in realtà MPS perde altri 5 milioni per filiale. Bell’affare davvero! E anche stavolta il socio di riferimento, la Fondazione MPS, che dovrebbe garantire il mantenimento e il rafforzamento del suo capitale, esprime una curiosa quanto incredibile “approvazione” per bocca del suo Presidente Mancini. Ma di cosa stiamo parlando? Dai nostri conti ci risulterebbe comunque che delle 125 filiali ne sarebbero state vendute solo 87, con un introito di ca. 400 milioni, la metà del previsto; le altre 38 che fine hanno fatto? Si sono bruciati altri soldi (da un minimo di 180 ad un massimo di 350 milioni ca.) direttamente riferibili ad Antonveneta?
Perché il CDA di quest'ultima, nonostante i tanti proclami circa la valorizzazione, non è espressione del suo territorio come dimostrano le ultime nomine e la sua Presidenza.
-Altra mortificazione per Banca MPS è aver dovuto ricorrere all’aiuto di Stato, i cosiddetti Tremonti-Bond per una cifra record (1,9 miliardi di Euro), la più alta di tutto il sistema bancario italiano e unica nell'elite delle grandi banche, in compagnia solo di alcune banche popolari con importi al confronto irrisori, a conferma delle attuali pesanti difficoltà patrimoniali di Banca MPS da restituire con interessi convenzionali non elevatissimi ma comunque onerosi; a tal proposito concludo chiedendo: quanta parte di questi sono divenuti impieghi in favore delle PMI del nostro territorio?”.
“Signori azionisti, Signor Presidente, Signor Direttore Generale,
Sono un cittadino della Provincia di Siena e intervengo sia come piccolo azionista sia come membro del direttivo provinciale senese della Lega Nord, molto colpito dalla crisi di una banca che fino a qualche anno fa ritenevo un modello di affidabilità e solidità, e che ora vedo, invece, navigare in acque molto poco sicure.
Ho sempre avuto una certa attenzione al MPS perché incuriosito e inorgoglito dal fatto che un piccolo territorio come il nostro avesse saputo costruire nei secoli una realtà bancaria così forte da diventare il terzo istituto nazionale, che oggi però, come detto, sembra attraversare una difficilissima situazione.
Per questo sono qui. Da cittadino responsabile ho la necessità di iniziare a confrontarmi su certi argomenti, nella sede opportuna, per avere maggiori informazioni e farmi un'idea più precisa dell'attuale situazione della banca.
Essendo la prima volta che sono in questa assemblea, non entro in precisazioni squisitamente tecniche, ma avrei alcuni quesiti da porre:
– Prima di tutto un chiarimento sul metodo delle nomine sia nel Cda, che nelle controllate. Leggendo varie fonti di stampa ho appreso che non si procederebbe in base a precisi requisiti, ma su criteri di appartenenza partitica o addirittura di amicizia. Ho creduto che queste fossero illazioni, ma, da alcune informazioni ottenute, mi sono reso conto che in molti casi questa critica sembrerebbe corrispondere al vero. Mi chiedo, e vi chiedo, cosa deve pensare un giovane che crede nella necessità di valori e di trasparenza, di fronte a comportamenti così discutibili?
-Altro aspetto che ritengo singolare è il compiacimento da parte Vostra sul ratto compiuto da Intesa con l'assunzione del Sign. Morelli, manager oltremodo stimato all'occorrenza da MPS. Per parafrasarla con una battuta è come se Moratti fosse contento se il Milan gli sottraesse Milito, non pensando che dal giorno dopo lo stesso diventerebbe un pericolo per l'Inter. Oltretutto, Morelli è stato destinato alla Banca del territorio, accentuando una forte concorrenza al MPS, già accresciuta dopo la conveniente acquisizione di ottimi sportelli MPS operata da Banca Intesa. C'è tutta la sensazione che questa “migrazione” sia stata molto più fruttuosa per Banca Intesa e per lo stesso Morelli, che tra l'altro ha così evitato con strana tempestività, di dover ottemperare alla firma del bilancio 2009.
In più, fa molto sorridere assistere a campagne pubblicitarie del tutto ossessive ed esagerate nei periodi di particolari difficoltà o di debolezza del titolo. Queste iniziative sono sempre sopra le righe, come è nuova e cattiva consuetudine di questo CDA, fatte reclutando i più costosi registi sulla piazza, forse per soddisfare smodate ambizioni personali, e soprattutto presentano dei costi estremamente elevati e dei ritorni tutti da scoprire. Ricordiamo che il vecchio MPS, pur non ricorrendo a queste forme di pubblicità (che personalmente ritengo più adatte a prodotti mediocri bisognosi di artificiosi abbellimenti e non appropriate a seri prodotti finanziari), aveva raggiunto livelli di immagine e di etica non paragonabili a quelli attuali. E, a proposito di etica, avrei preferito che il MPS, anche in questo campo, avesse optato per una diversa strategia, magari impegnando questa cospicua cifra in progetti sociali ed umanitari, promuovendo così un suo peculiare tipo di pubblicità, anche indiretta, più utile e, appunto, etica, invece di inseguire ancora una volta le banche enormemente più grandi sullo stesso campo, del tutto inflazionato e poco innovativo. Il MPS di una volta aveva sempre avuto un suo stile ed una sua etica, del tutto vincenti e per questo invidiati da tutto il mondo che hanno portato al raggiungimento di quei grandi risultati, oggi del tutto disattesi. Siamo passati dall’insegnare a cercare di copiare.
In questo contesto mi fanno sorridere i tanti assurdi premi assegnati a esponenti della Banca MPS, quasi tutti da parte di organismi di scarsa importanza e di dubbia rilevanza; non sarà che si cercano o si sollecitano riconoscimenti e legittimazioni di ogni genere, pur del tutto marginali e poco credibili, per tentare di spostare l’attenzione dalle evidenti responsabilità sulla discutibile gestione della Banca? Non è imbarazzante pagare intere pagine di pubblicità per tentare di confondere i cittadini su di un anno favorevole al MPS? Cito le testuali parole: “Un buon anno – dodici mesi di successi”, elencando una serie di futili premi senza alcun significato dal punto di vista tecnico ed economico, mentre gli analisti sfornano statistiche che vedono il MPS al penultimo posto del FTSI-MIB con un vistoso ribasso di ca. il 20%, in un anno che è stato positivo per la maggior parte delle borse mondiali e dei titoli azionari.
Non ho mai visto di buon grado i confronti con le altre banche concorrenti, cosa invece utilizzata strumentalmente dal Cda solo nei casi convenienti, ma solo per informazione, questa è la performance annuale dei titoli delle principali banche italiane al 31.3.10 e vede:
MPS + 5,7%; – UBI + 20 %; – Intesa + 33 %; – Unicredit + 76 %;
Altro aspetto pubblicitario mal gestito è quello relativo alla sponsorizzazione dell'AC Siena. A parte la mortificazione degli sportivi per una retrocessione che appare inevitabile, attribuiamo precise responsabilità al Presidente della Banca, che come al solito, ha voluto gestire in prima persona situazioni a lui estranee, finendo per portare a Siena un personaggio come Lombardi Stronati che ha finito per distruggere una Società funzionante, dimostrandosi così per quello che è, e ha gettato le premesse per un campionato fallimentare con la complice indifferenza delle istituzioni, non sanata da una tardiva ricerca di una nuova dirigenza alla quale però sembra siano state ancora una volta imposte dal Presidente della banca, persone del tutto inadeguate. Riteniamo dannosa per la banca e per città l'eventuale retrocessione del Siena Calcio.
Un altro capitolo molto imbarazzante è quello riguardante la “svendita” delle Filiali, imposta dall’Antitrust, dopo la scellerata acquisizione dell'Antonveneta. Svendita fatta a pezzi, in contrasto con quanto concordato con i sindacati, e avvenuta dopo ripetute e umilianti proroghe richieste all’Antitrust a beneficio anche di un grande concorrente come Intesa San Paolo – Cassa Risparmio Firenze, per la miseria di 4 milioni a sportello.
Ogni sportello dell’Antoveneta fu pagato oltre 9 milioni di euro (era novembre 2007) con scarsa resa e quindi di scarso valore, ubicati in zone non interessanti come quelle nel sud d'Italia. Quelli venduti a Intesa insistono, invece, tutti in un territorio molto ricco e molto ambito, e sicuramente andranno a scalfire il dominio di MPS proprio in quella che era stata da sempre la sua zona storica!
Quindi facciamo due conti: Banco Santander a ottobre 2007 acquista Antonveneta da ABN Ambro al prezzo di 5,5 milioni per sportello, dopo poche settimane, con un contratto MAI RESO PUBBLICO, MPS rileva la stessa banca per oltre 9 milioni per filiale. (supervalutando ogni filiale di circa 3,5 milioni di euro)
Ma non è finita, vendendo oggi delle filiali ad Intesa e Banca Carige per 4 milioni ca. (filiali che ha pagato circa 9 milioni, in realtà MPS perde altri 5 milioni per filiale. Bell’affare davvero! E anche stavolta il socio di riferimento, la Fondazione MPS, che dovrebbe garantire il mantenimento e il rafforzamento del suo capitale, esprime una curiosa quanto incredibile “approvazione” per bocca del suo Presidente Mancini. Ma di cosa stiamo parlando? Dai nostri conti ci risulterebbe comunque che delle 125 filiali ne sarebbero state vendute solo 87, con un introito di ca. 400 milioni, la metà del previsto; le altre 38 che fine hanno fatto? Si sono bruciati altri soldi (da un minimo di 180 ad un massimo di 350 milioni ca.) direttamente riferibili ad Antonveneta?
Perché il CDA di quest'ultima, nonostante i tanti proclami circa la valorizzazione, non è espressione del suo territorio come dimostrano le ultime nomine e la sua Presidenza.
-Altra mortificazione per Banca MPS è aver dovuto ricorrere all’aiuto di Stato, i cosiddetti Tremonti-Bond per una cifra record (1,9 miliardi di Euro), la più alta di tutto il sistema bancario italiano e unica nell'elite delle grandi banche, in compagnia solo di alcune banche popolari con importi al confronto irrisori, a conferma delle attuali pesanti difficoltà patrimoniali di Banca MPS da restituire con interessi convenzionali non elevatissimi ma comunque onerosi; a tal proposito concludo chiedendo: quanta parte di questi sono divenuti impieghi in favore delle PMI del nostro territorio?”.