"Congeliamo il giudizio sulla Fondazione. Lo Stato deve intervenire"
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SIENA. Dopo la lettura dei commenti sull’Assemblea della Banca MPS del 28 scorso, siamo costretti a fare anche noi alcune brevi precisazioni.
Per prima cosa rimaniamo stupiti da alcuni articoli di cosiddetti giornalisti specializzati che sono sembrati più interessati a dettagli di nessuna importanza o piccoli “gossip”, anziché alle notizie più rilevanti. Vogliamo ricordare che anche gran parte della stampa si è svegliata tardi, dopo essere stata in prima fila quando forse tornava comodo esaltare l’operazione Antonveneta e gli attori di quella scelta scellerata. Sarebbe quindi utile, in questo delicato momento, un atteggiamento più costruttivo, evitando ulteriori strumentalizzazioni che potrebbero avere conseguenze negative sul titolo MPS.
Passando all’assemblea, dove, come al solito, erano presenti dei nostri rappresentanti, vogliamo focalizzare due punti di assoluta rilevanza esposti nei loro interventi, e non riportati dalle cronache.
Per prima cosa il nostro giudizio sulla Fondazione MPS, che preferiamo ora “congelare”; pur rimanendo piuttosto critici in merito alle modalità delle nomine dei suoi Organi Amministrativi, e sulle mosse fatte dal momento del loro insediamento, apprezziamo il mutato atteggiamento rispetto alla precedente “governance”, e l’approvazione del suo ordine del giorno (che conferma l”aumento di capitale e chiede semplicemente una breve diluizione nel tempo), del tutto speculare alla linea anticipata con il nostro comunicato del 4.12. Diffidiamo chiunque ad accomunarci a quei senesi (in questo caso con la “s” minuscola) che, come sempre attenti solo ai propri interessi, procederanno ad idolatrare servilmente i nuovi rappresentanti del potere, come sempre hanno fatto nel passato.
Altro punto determinante e imprescindibile, forse scientemente ignorato da certi giornalisti per la sua delicatezza, è la richiesta di chiamata in causa degli organismi finanziari e governativi nazionali, che i nostri rappresentanti hanno più volte ribadito nei loro interventi. Vogliamo sperare che la Fondazione abbia la certezza di poter contare sul sostegno di questi soggetti, che in questi anni, per carenze di controlli o errori nelle autorizzazioni, sembrano aver avuto non trascurabili responsabilità nella drammatica situazione di Banca e Fondazione. E’ giunto il momento che il territorio chieda conto di queste responsabilità, anche a costo di mettere in crisi istituzioni nazionali od europee. Il CDA della Banca, anch’esso vicino ai “palazzi del potere”, dovrebbe lavorare su questo ambito in sinergia con Fondazione e territorio, per inchiodare certi organismi alle loro responsabilità e costringerli a garantire la messa in sicurezza dei due Enti Senesi, anche con misure straordinarie, in linea con quelle adottate da altri paesi dell’Unione Europea.
Chiariamo subito che questa non è una richiesta di aiuto o di assistenza, ma è la pretesa di giustizia e di serio atteggiamento da parte di chi aveva il dovere di vigilare e controllare (per esempio sui bilanci “finti” di Banca MPS), ma non facendolo o facendolo male, ha causato questi enormi danni.
A questo punto della situazione ribadiamo che un intervento concreto dello Stato diventa un obbligo morale, la strada più appropriata per uscire da questa situazione. Lo stesso Sindaco di Siena dovrebbe muoversi in questo senso, impedendo che il sistema partitico, dopo aver imperversato per anni nel nostro territorio, con atti censurabili dimostati anche dalle intercettazioni telefoniche, tenti ora di prendere le distanze dal problema e dissociarsi dalle sue evidenti connivenze o complicità.
Siamo interessati al rilancio dei nostri Enti, alla tutela dei dipendenti, degli azionisti e dei risparmiatori; poco ci importa dei “gossip”, di incontri e scontri e delle vicende personali.
Consideriamo il 2014 l’anno “0” per Siena, dopo un decennio di scempi e disastri; per riportare la Città al “buongoverno” auspichiamo che tutti i Senesi facciano finalmente quadrato attorno alle loro Istituzioni, si parta dall’accertamento delle responsabilità e dall’individuazione dei colpevoli, e si proceda con nuovi metodi, garantendo finalmente etica e trasparenza, attenzione al bene comune e nuovo spirito civico.
Associazione Pietraserena