Siena Futura possibile punto di incontro degli scontenti di sinistra
di Augusto Mattioli
SIENA. Il professor Mario Ascheri si smarca dalle liste civiche e guarda all’area del centro sinistra. Già qualche giorno fa anche Vittorio Stelo che si era dimesso da consigliere comunale ufficialmente per motivi professionali ma in realtà, pare, scontento sulla gestione del raggruppamento e in contrasto con esponenti di spicco del gruppo.
Ascheri ha lasciato la direzione responsabile di Zoom, settimanale delle liste motivando la sua decisione con gli impegni di lavoro. Ma ha lasciato anche il coordinamento delle stesse liste e questa è una decisione politica come si capisce leggendo il suo intervento inviato alla stampa locale dal titolo “nuovi scenari elettorali?”.
Ascheri scrive di avere “lasciato il coordinamento delle liste civiche per essere libero da obblighi di schieramento in questo difficile momento vissuto dalla città e operare solo come freelance. Se le liste faranno un discorso nuovo, si vedrà e se ne riparlerà: ma i tempi si fanno biblici, sembra, come lamentato anche da Vittorio Stelo (non a caso dimissionario), con il quale sono sempre stato in sintonia in questi anni.”
Nel suo intervento il professore fa una serie di considerazioni sul quadro politico locale sia sul versante del centro destra sia su quello del centro sinistra per la cui situazione si pone una serie di interrogativo. Da queste considerazioni emerge comunque un’ipotesi: quella che gli scontenti del centro sinistra potrebbero ritrovarsi con Siena Futura, il raggruppamento del vicesindaco Mauro Marzucchi che di recente ha lasciato, non si sa se definitivamente, il tavolo del centro sinistra.
“Se con Siena Futura, da tempo sgomitante nella maggioranza, si trovassero – argomenta Ascheri che viene da esperienze politiche a sinistra – tutti gli scontenti dell’egemonia (poco illuminata) ex-PCI-DC e che sentono tutta la debolezza del futuro governo Ceccuzzi (prima ancora che quella personale del candidato: non senese, per di più sentito come ‘vecchio’ e responsabile della situazione attuale)? Se, cioè, con un proprio candidato a sindaco, ci fosse per l’elettorato disincantato e astensionista e per i giovani sconcertati (che non trovano a Siena Beppe Grillo o radicali) un discorso riformatore di una sinistra aperta, innovativa e attenta alla città più che ai simboli di partito, cosciente che c’è bisogno di marcare discontinuità con tutto il ‘vecchiume’ concentrato nel pur giovane Ceccuzzi sulla questione morale, l’arroganza del potere, l’asfissia dei media ecc.?”.