Bisogna passare al dibattito libero, ai banchini e ai manifestini con denunce specifiche, sicure, inoppugnabili

SIENA. Nel mondo dell’alternativa all’attuale maggioranza non mi sembra si stia cogliendo l’urgenza di creare uno schieramento ampio e credibile, con un’identità certa in base a un documento chiaro di principi comuni, superando l’attuale selva di gruppi e gruppetti, partiti e partitini. Il PD che intravede il pericolo come non mai invece si dà da fare eccome. La sua richiesta di anticipo delle elezioni guarda caso vede arrivare in gran pompa per riunione di ordinarissima amministrazione il Presidente della Repubblica, addirittura l’impegnatissimo Presidente Monti e vecchi volponi che con Siena han fatto fortuna come Giuliano Amato – responsabile della sciagurata, per Siena, idea delle Fondazioni bancarie.
Per chi vuole ribaltare la situazione, anche tenuto conto che i PD potrebbero avere l’ennesimo privilegio della norma eccezionale visto i santi in Paradiso che hanno (se hanno portato il Grande DS, Dissestatore Bancario, dove l’hanno portato…) è tempo di arrivare alla ‘gente’ più che fare riunioni di salotto o di autocoscienza al proprio interno (con qualche faccia nuova di disperati che rimangono però poco convinti) o giornali troppo burocratici o generici.
Bisogna passare, in mancanza di media aperti, ‘liberal’, al dibattito libero, ai banchini e ai manifestini con denunce specifiche, sicure, inoppugnabili, scritte in modo non burocratico e politichese stile PD (e non solo).
Se non si riesce neppure a mettere assieme gente come Marco Falorni, l’Eretico e il Santo, o personaggi che sappiano suscitare entusiasmi di credibilità come la Vigni e Tucci o De Mossi o Pagni e Semplici, o personaggi istituzionali super partes come Stelo (esemplifico sempre), temo ci aspetti una deludente stagione elettorale, come al solito fatta di gruppi e gruppetti inconcludenti. Ma sono solo esempi e non parlo del Piccini (riapparso nei media) e del Corradi (che non si ricandida neppure come consigliere, mi dice) o del Minnucci, che mi sembra abbia dato un’implicità disponibilità da queste colonne mettendosi in opportuno dialogo con Fulvio Mancuso, il cui desiderio di migliorie serie nel PD mi sembra francamente, a Siena almeno, molto ma molto improbabile.
E non parlo di ‘comuni cittadini’, non già noti al pubblico, non perché sia contrario ai desideri del M5S di gente nuova, ma perché bisogna che si esponga, faccia conoscere il proprio curriculum e si sottoponga alle doverose radiografie. Il pericolo di infiltrazioni programmate è tutt’altro che da escludere: sarebbe ingenuo pensare che i vecchi volponi in pericolo non vi ricorrano se vedono spazi, nel M5S come altrove.
Ma vediamo al punto. Io non vedo altra soluzione per sbloccare questa palude che far emergere sin da ora chi è disponibile a candidarsi come sindaco e assessore… quelle 8-10 persone che abbiano il coraggio di presentarsi al pubblico sottoponendosi alle domande del pubblico come nei caucus americani… cosa pensa Lei dell’Università, del SMS, cosa farebbe in Fondazione, cosa del MPS, delle cause della specifica crisi senese (problema sul quale Mancuso e Minnucci mi pare abbiano un po’ glissato…) ecc. ecc.?
E poi sondaggi continui (di settimana in settimana dopo che l’impresa abbia preso l’avvio?), che diano il livello del gradimento votando i personaggi che hanno dichiarato la loro disponibilità in giornali come questo o siti affidabili come il Santo e l’Eretico. Per quanto mi riguarda, essendo indisponibile come candidato, posso dare una mano all’impresa. Parliamone almeno e pubblicamente, ma subito.
Se ogni gruppo invece continua ad aspettare di crescere individualmente per poi stringere accordi più avanti da una posizione di forza o dopo il primo turno si perde di nuovo il treno.
Mario Ascheri