Mancuso e Nasorri: “decisiva in questo momento l’unità delle forze politiche e delle istituzioni senesi e toscane”
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SIENA. Dai coordinatori provinciali di Articolo Uno Siena e di Sinistra Civica Ecologista Siena Fulvio Mancuso e Marco Nasorri riceviamo e pubblichiamo.
“Il Paese e la Banca d’Italia, quando Draghi ne era Governatore, con l’operazione Antonveneta hanno gettato sulle spalle di Banca MPS, della comunità senese e della Toscana, un fardello che ha fatto pagare al nostro territorio un prezzo altissimo anche per le innegabili responsabilità di natura gestionale e politica. E’ ora risarcire il territorio senese e la Toscana attraverso una soluzione adeguata e dignitosa e, soprattutto, di salvaguardare e rilanciare, come sempre hanno fatto gli altri grandi Paesi europei, una delle imprese nazionali più importanti, attiva in un settore strategico quale è quello del credito.
Una soluzione è possibile, ma ci vuole coraggio e la volontà di governare e indirizzare il mercato anziché subirlo.
Articolo Uno e Sinistra Civica Ecologista Siena denunciano il tentativo predatorio del mercato che vorrebbe far proprio a costo zero, anzi al prezzo di ulteriori 5 miliardi a carico dei contribuenti, la parte migliore, sana e produttiva di MPS, mettendo quest’ultima in condizioni di disgregarsi definitivamente.
Occorre costruire una soluzione al problema e lo Stato, che ha già impiegato qualche decina di miliardi euro per salvare MPS, deve a questo punto affrontare e risolvere il problema e non semplicemente eliminarlo, soltanto per rispettare i tempi di un accordo, quello con l’UE, che può e deve essere rinegoziato, tanto più nel contesto pandemico ancora incombente.
Per Articolo Uno e SCE, dunque, occorre mettere in campo un percorso che, anche grazie al già ben avviato piano di risanamento e di rilancio in corso, realizzi per Banca MPS:
– un ruolo nel sistema bancario generale, attraverso la creazione di un polo del credito ulteriore di dimensione nazionale, radicato sui territori e dunque assolutamente coerente con la struttura e la storia aziendale di MPS, e con una rinnovata forza finanziaria e di capitale che, oggi, andrebbe semplicemente ancora accompagnata per portare a termine, e dunque non buttando via, il gran lavoro e l’enorme impegno di risorse pubbliche fin qui messe in campo dallo Stato;
– una dimensione d’impresa che, attraverso la sua unitarietà e semmai un processo di integrazione con eventuali altri partner del settore di analoga struttura e missione – meglio se collegati con una regia anche soltanto indirettamente pubblica-sia guidata da una governance ispirata a senso di responsabilità sociale in grado di essere competitiva nel mercato del credito garantendo il più possibile i livelli occupazionali;
– un percorso di valorizzazione del ruolo storico della Banca e del suo marchio di altissimo prestigio;
– una soluzione capace di garantire il legame con il territorio e con tutta la Toscana attraverso il suo pieno coinvolgimento nella costruzione del futuro della banca e nel rafforzamento della Fondazione MPS.
A proposito della Fondazione, ArticoloUno e SCE sottolineano che la transazione di recente conclusa tra la stessa e la Banca MPS per evitare il contenzioso giudiziario annunciato, si sia limitata ad un accordo di natura finanziaria, di minimo beneficio e che non ha curato preventivamente il tema sociale e delle garanzie del rapporto tra la Banca stessa e il suo territorio di riferimento.
L’unità delle forze politiche, delle istituzioni senesi e toscane e delle forze sociali ed economiche in questo momento può risultare decisiva per favorire una soluzione positiva che riguarderebbe tutti. Ci sentiamo impegnati e partecipi rispetto a questo obiettivo e, dunque, le invitiamo tutte a stringersi intorno aduna proposta condivisa di rilancio della banca e della sua funzione”.