Il Consigliere regionale e membro della Direzione nazionale Pd fa le sue considerazioni in chiusura di campagna elettorale
POGGIBONSI. Siamo a un passo da una data decisiva per il futuro dell’Italia. Il 4 dicembre abbiamo un appuntamento col futuro. Per un giorno possiamo essere, ognuno di noi, padre e madre costituente e scegliere se iniziare a vivere in un’Italia più semplice e più forte. In queste settimane ho girato le terre di Siena e la Toscana per cercare di confrontarmi, nel merito della riforma, con tutti voi. E’ stato bellissimo tornare a fare politica al fianco di ognuno di voi, anche stavolta prendendo tanto vento in faccia ma sempre col sorriso. Il vostro e il mio sorriso, il sorriso di chi dice Sì al futuro, al cambiamento, alla speranza, alla voglia di riscatto, all’orgoglio e all’impegno. Non ho mai denigrato i sostenitori del fronte opposto e non lo farò neppure oggi. Il mio appello per il Sì è un appello al vostro cervello e al vostro cuore. Se perdiamo questa straordinaria occasione per andare a vivere nel futuro resteremo ancorati nell’immobilismo per decenni. Io dico Sì al futuro, Sì al coraggio, Sì al cambiamento, Sì al superamento dell’anacronistico bicameralismo paritario indifferenziato, Sì alla semplificazione istituzionale, Sì alla riduzione dei costi della politica, Sì a un’Italia più giusta ed equa da nord a sud, Sì a un’Italia più forte e credibile in Europa. Con questa Riforma possiamo dare stabilità ed efficienza all’Italia. Sarà possibile perché l’Italia non avrà più due Camere uguali, con identici poteri e funzioni, così come accade nella maggior parte degli altri Paesi europei. Le proposte di legge non rimbalzeranno più per mesi tra Camera e Senato. Eccetto alcune limitate materie, spetterà solo alla Camera approvare le leggi. Il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, l’ultima parola spetterà comunque alla Camera. Verrà introdotto il voto a data certa: il Governo può chiedere che le proprie proposte di legge, ritenute prioritarie, siano esaminate entro 70 giorni.
L’iter di approvazione di una legge avrà tempi certi e ridotti. Meno decreti legge e priorità ai disegni di legge del Governo considerati essenziali per attuare il programma. La riforma semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: ognuno avrà competenze proprie, senza sovrapposizioni e conflitti. L’autonomia delle Regioni sarà legata alla correttezza dei bilanci: sarà maggiore per quelle con i conti a posto mentre in caso di accertato grave dissesto finanziario, Regioni ed enti locali potranno essere commissariati dallo Stato centrale.
Un altro aspetto molto importante della Riforma concerne il nuovo Senato: risparmi e tetti di spesa. I senatori passeranno da 315 a 100 (di cui 95 eletti e 5 nominati dal Presidente della Repubblica) e non percepiranno indennità, con un risparmio stimato di 80 milioni l’anno; la nuova disciplina delle commissioni e i tagli ai finanziamenti dei gruppi consentiranno una riduzione di spesa di ulteriori 70 milioni, cui si aggiungeranno i risparmi derivanti dalla progressiva riduzione dei funzionari.
Tra i 95 senatori eletti, 74 saranno individuati tra i consiglieri regionali e delle province autonome in base alle scelte dei cittadini espresse al momento delle elezioni regionali; mentre 21 saranno scelti tra i sindaci. Questo porterà finalmente a taglire i costi della politica. I 100 senatori non avranno indennità. Se non passa il Sì non cambianulla. Con un Sì invece possiamo anche eliminare i rimborsi pubblici ai gruppi politici regionali e stabilire un tetto agli stipendi di Presidenti e consiglieri regionali, che dovranno essere pari o inferiori a quello dei sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.
Con un Sì aboliamo Cnel (costo circa 20 milioni l’anno) e definitivamente le Province, completando il percorso iniziato con la legge Delrio, per un risparmio a regime di 320 milioni annui.
Introduciamo i principi di semplificazione e trasparenza nella P.A. per favorire l’efficienza e la responsabilità degli amministratori.
Con un Sì introduciamo cambiamenti importanti anche su rappresentanza e garanzie. La riforma infatti promuove l’equilibrio tra donne e uomini nell’accesso alla rappresentanza politica, sia per il Parlamento che per i Consigli regionali. La Camera sarà tenuta ad approvare uno statuto delle opposizioni, a garanzia delle minoranze.
Con il Sì apriamo finalmente le porte al futuro. Quel futuro che è sempre stato per tutti noi il luogo magico nel quale avremmo voluto vivere e finalmente adesso con un sì possiamo davvero andarci a vivere.
Stefano Scaramelli