"Sperando che il prossimo sindaco sia di tutti i senesi"
SIENA. Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco dimissionario Ceccuzzi ha dichiarato di sentirsi il rappresentante della Siena migliore. In tal caso noi siamo lieti e orgogliosi di sentirci parte della Siena peggiore. La Siena che non ha mai voluto far parte di quell’armonioso groviglio che ha portato alla rovina la città, di quel sistema Siena del quale Ceccuzzi è stato edificatore, espressione, legittimo interprete e, in fine, naturale candidato sindaco. La Siena che ha lottato senza successo contro la cementificazione selvaggia, che ha lottato con successo contro lo scempio di Ampugnano; la Siena che ha subito condannato l’operazione Antonveneta; che da tempo immemorabile ha ammonito circa l’incontrastata invasione della politica nel campo della sanità pubblica senese; la Siena che denunciò i guasti nella gestione dell’Ateneo quando ancora si era in tempo per arginarne il declino; quella Siena che oltre un anno fa dichiarò che la difesa a oltranza della soglia del 50% nella fondazione MPS era autolesionistica, attirandosi insulti e accuse.
Noi rappresentiamo quei senesi per i quali le porte sono sempre state chiuse e le vie tutte in salita, mentre per i zelanti e gli ubbidienti tutto era scontato e consentito; rappresentiamo i senesi per i cui progetti, guarda caso, non c’erano mai i soldi (anche quando in realtà ce n’erano e tanti), mentre la “Siena migliore” li sperperava in iniziative clientelari, per creare società farlocche costantemente in perdita, stipendifici parassitari e distribuzione di prebende per i numerosi e voraci clientes.
La Siena peggiore è senz’altro quella che lavora, sempre peggio retribuita, in aziende e uffici pubblici e privati; la Siena che produce, intraprende a proprio rischio, sta sul mercato e ne accetta lealmente i rischi. Mentre la “Siena migliore” è quella che non ha mai lavorato un giorno se non nella sede di un partito o strutture fiancheggiatrici del medesimo, sempre a spese, direttamente o indirettamente, della collettività; la Siena abituata a distribuirsi seggi in cda e consigli vari, lautamente remunerati a spese dalla “Siena peggiore”.
E’ questione di punti di vista. Se guardiamo dal punto di vista del sindaco dimissionario, noi ci rassegniamo (volentieri) ad essere tra i peggiori dei peggiori; consolandoci con la speranza che un giorno questa città possa essere guidato da una persona libera da faziosità e voglie di discriminazione e rivalsa; una persona realmente innamorata di Siena, la cui aspirazione sia di essere SINDACO DI TUTTI I SENESI!
Alleanza per l’Italia – Siena