Per Tanzarella sono necessari nuovi piani di confronto
SIENA. La crisi della giunta Ceccuzzi è la crisi del Partito Democratico di Siena, non molto diversa peraltro da quella che questo partito vive in tante altre realtà. Se un partito non nasce da un incontro di idee e valori, ma da un patto di potere non può andare lontano, poiché le leggi che regolano il flusso del potere sono mutevoli e incostanti. L’implosione del Sistema Siena nasce da una generale e trasversale presa di coscienza che le logiche verticistiche e censitarie sulle quali esso si è fondato sono oggi impraticabili, anche da chi pure le ha praticate a lungo. Il voto contro questo bilancio consuntivo non è venuto da una sola direzione, ma da un vasto arco che comprende forze di sinistra, di centro, di destra. Non è stata un’azione di parte, ma di serietà e assunzione di responsabilità di fronte ai cittadini. Proprio per questo vogliamo sperare che il futuro dei senesi possa essere ora ricostruito abbandonando e superando logiche di appartenenza e storie individuali, per affidarsi invece ad una nuova progettualità che nasca dai problemi concreti, che sono gravissimi. D’altro canto, la crescente sfiducia dei cittadini verso la “forma partito” che viviamo in campo nazionale, sembra oggi più che mai suggerire nuovi piani di confronto, effettivamente aperti al dialogo con la gente, senza la mediazione-ostruzione di nomenclature, apparati, addetti ai lavori della politica e relative clientele che tanto danno hanno provocato a Siena come altrove.